Le chiamano “vendite di fine stagione”, ma in verità quest’anno i saldi prenderanno il via con l’estate meteorologica che si è vista ancora poco, tra alti e bassi della temperatura e continue alternanze tra pioggia e sole.
Sabato 6 luglio, però, si potrà ufficialmente cominciare ad acquistare abbigliamento, calzature e accessori della “bella stagione” con i tradizionali sconti e sarà una situazione ottimale per i consumatori, perché troveranno i negozi con grande disponibilità di merce rimasta sugli scaffali per il rallentamento delle vendite causa, appunto, maltempo. “La forbice di sconto sarà inizialmente dal 20 al 40 per cento – è il commento di Ivo Volpon, presidente di Federmoda Confcommercio Vicenza, ovvero la categoria dei negozianti di abbigliamento e calzature – e la scelta sarà molto ampia perché la stagione è partita in ritardo. Un bel vantaggio per i clienti, i quali, oramai da qualche anno, non sono più alla ricerca del “super sconto”, bensì di acquistare, ad un prezzo conveniente, prodotti di qualità”. Diversa è invece la prospettiva se guardiamo questi saldi dal punto di vista dei negozianti: “Mai come quest’anno sarebbe stato auspicabile, come da noi richiesto, uno slittamento in avanti delle svendite, perché oggi ci ritroviamo a porre in sconto la merce senza aver garantito la giusta redditività alle nostre imprese – sottolinea il presidente Volpon -. Purtroppo esigenze di uniformità sul territorio nazionale hanno obbligato a fissare come data di avvio il 6 luglio, ma il tema va certamente ripreso e ridiscusso in futuro, sia a livello regionale che nazionale”.
Anche perché, nel frattempo, l’atteggiamento dei consumatori è cambiato: “Un tempo i saldi “partivano con il botto” e poi perdevano di interesse con il passare dei giorni – spiega il presidente di Federmoda Vicenza -, oggi, invece, l’interesse si “spalma” su tutti i 60 giorni di durata e le vendite sono più continuative”. Per dire che chi ha “puntato” qualche capo già nelle scorse settimane, molto probabilmente si presenterà alla porta del negozio già sabato prossimo, ma per il resto c’è chi riuscirà a fare buoni affari anche nelle settimane successive, fino al 31 agosto, data di chiusura delle svendite.
Ma quanto spenderanno i vicentini per i saldi estivi? Il dato dovrebbe attestarsi, secondo il presidente di Federmoda-Confcommercio Vicenza, sugli stessi livelli previsti un po’ per tutta Italia: “Siamo, secondo le stime della nostra Federazione nazionale, sui 202 euro a famiglia, con un acquisto a persona che dovrebbe attestarsi, sui 92 euro”. Un focus provinciale sul trend di spesa per i saldi estivi 2024 lo aveva tracciato, qualche settimana fa, una ricerca di Confcommercio regionale e Unioncamere Veneto: ne è emerso che il 63% dei vicentini interpellati dall’indagine prevedono un budget stabile, mentre spenderanno di più il 7%. Tra i prodotti che verranno acquistati durante i saldi, al primo posto, nelle preferenze dei vicentini l’abbigliamento, indicato come la principale voce di spesa per il 44,3% degli interpellati; quindi le calzature, preferite dal 39,2% dei vicentini; e poi borse e accessori con un 13.4% di propensione all’acquisto (altro 3,1%).
LE REGOLE DEI SALDI
Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di trasparenza e fiducia.
CAMBI: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
PROVA DEI PRODOTTI: non c’è obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante.
PAGAMENTI: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
PRODOTTI IN VENDITA: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
INDICAZIONE DEL PREZZO: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, (tenendo conto che, in base al D.lgs 26/2023, va indicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.
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