mercoledì 15 maggio 2013
Fonte: Confcommercio nazionale
In Italia l'accessibilità dei territori nel 2012 è leggermente migliorata rispetto al 2010. Ma è una conseguenza della crisi, che ha ridotto traffici e attività economiche, e non dell'adozione di misure efficaci in materia di trasporti, infrastrutture e logistica. E' quanto afferma Confcommercio nell'analisi "Accessibilità, trasporti e mobilità al tempo della crisi", presentata a Roma in occasione del convegno "Trasporti al passo, economia ferma". La "politica del non fare", dunque, continua a regnare sovrana in questo delicato settore della nostra economia e restano confermate tutte le debolezze strutturali che incidono negativamente sulla capacità del Paese di produrre ricchezza. Tra il 2000 e il 2012 l'accessibilità è scesa del 5%: secondo un'elaborazione dell'Ufficio Studi di Confcommercio, ciò ha comportato una perdita di circa 24 miliardi di euro in termini di Pil. Se al contrario il nostro Paese avesse adottato politiche di miglioramento dell'accessibilità a livello di quanto fatto dalla Germania, l'incremento del Pil italiano sarebbe stato complessivamente di 120 miliardi di euro. Mentre se ci si fosse "limitati" ad azzerare gli enormi squilibri tra Nord e Sud, il prodotto interno lordo. Sarebbe oggi più elevato di circa 48 miliardi di euro. Sul versante normativo, l'analisi segnala il perdurare della mancanza di misure di programmazione e regolazione, come le mancate riforme delle norme sugli assetti portuali, sugli interporti e piattaforme logistiche, sul Trasporto Pubblico Locale, sui servizi di noleggio auto con conducente, sui Piani Urbani della Mobilità sosta e parcheggi, oltre alla mancata approvazione degli aggiornamenti del Piano Nazionale della Logistica e alla mancata implementazione su tutto il territorio nazionale dello sportello unico doganale. Per Mariano Bella, responsabile
dell'Ufficio Studi di Confcommercio, "stiamo rischiando di raggiungere un punto nuovo di
equilibrio al ribasso" L'Italia ha privilegiato la costruzione di grandi infrastrutture alla regolamentazione del settore: "ci riferiamo - dice- sia alle mancate riforme delle norme sugli assetti portuali, sugli interporti, sulle piattaforme logistiche, sul trasporto pubblico locale, sui servizi di Ncc, sui piani urbani della mobilità e dei parcheggi". Riconosciuto che con l'ex ministro Passera "ha preso forma dopo ben 26 anni di attesa il Piano di riordino del sistema aeroportuale nazionale", al contrario l'autorità di regolazione del settore dei Trasporti "è rimasta lettera morta".
Traffico merci su gommaIn base ai dati Aiscat, il traffico di veicoli pesanti sulla rete autostradale nazionale dal 2010 al 2012 ha registrato una contrazione del 7,5%, mentre per l'autotrasporto il 2011 si è confermato un anno particolarmente critico per le imprese con una riduzione in termini di tonnellate-chilometro sull'anno precedente del 19%. Si conferma la dimensione locale dei servizi di autotrasporto: nel 2011 il 55% delle tonnellate movimentate ha percorso una distanza inferiore a 50 km e circa il 79% non ha superato i 150 km di percorrenza
Mobilità delle personeAnche gli spostamenti delle persone hanno risentito molto della crisi economica: i dati dell'Osservatorio Audimob indicano che il volume degli spostamenti in un giorno medio feriale si è ridotto nel 2011 di circa il 14% rispetto all'anno precedente. Si rafforza nel contempo il ruolo del Trasporto Pubblico Locale, mentre i dati Aiscat sul traffico autostradale sottolineano nel 2012 un calo dell'8,3% dei traffici di veicoli leggeri sulla rete italiana rispetto al 2010.
La crisi dell'AutomotiveLe immatricolazioni di auto hanno segnato nel 2012 una diminuzione di circa il % rispetto all'anno precedente. Secondo Federauto, a fronte di un calo del Pil di circa il 7% rispetto al 2007, la perdita in termini di immatricolazioni nel 2012 è stata di circa il 43%. Alla disfatta delle auto si aggiungono quella dei veicoli commerciali e, in particolare, dei veicoli industriali dove il mercato si è più che dimezzato.
Nati-mortalità delle impreseIl settore trasporti e magazzinaggio ha registrato dal 2010 al 2012 una contrazione del numero di imprese attive del 2,5%, pari a oltre 4.000 unità. Nell'autotrasporto in conto terzi, il numero delle imprese totali iscritte nel relativo albo è scesa di oltre 16.000 unità (-9,5%) rispetto al 2008. Inoltre, nel 2011, il saldo negativo tra iscrizioni e cancellazioni è stato di 12.800 imprese e nel 2012 di 6.000 imprese.
Traffico FerroviarioNel 2011 c'è stato un lieve miglioramento: le tonnellate-chilometro sono cresciute sia rispetto al 2010 che al 2009. La crisi del trasporto ferroviario in Italia continua però ad avere natura strutturale e non è un caso, infatti, che la perdita rispetto al 2007 sia stata del 12%.
Traffico marittimoSono cresciute di poco le tonnellate di merce movimentate nei8porti italiani nel 2011 rispetto all'anno precedente, non superando comunque la soglia dei 500 milioni di tonnellate. La riduzione rispetto al 2007 (oltre 535 milioni) è stata del 7%. Nel settore del trasporto container, il 2011 ha segnato, invece, un ulteriore arretramento rispetto all'anno precedente (-4.1%).
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