Le conseguenze del lockdown e le normative volte a limitare i contagi da Covid-19 pongono non pochi problemi all’azione degli amministratori di condominio. Se ne fa portavoce il presidente provinciale di Abiconf -Amministratori Beni Immobili Confcommercio, Massino Gazzani, l’associazione che rappresenta coloro che esercitano la professione di amministratore di condominio, nonché di patrimoni immobiliari ed i revisori di contabilità condominiale.
“Ci troviamo a fronteggiare situazioni del tutto nuove – spiega Gazzani - che riguardano l’operatività consueta, ora condizionata dalle norme sul distanziamento fisico e dalla limitazione degli spostamenti. Ad iniziare, dal divieto di convocare i condòmini in assemblea, con conseguente impossibilità di approvare rendiconti e preventivi di spesa e prendere le decisioni su lavori di manutenzione straordinaria non urgente. Ad esempio, alcuni condomini prima dello scoppio della pandemia stavano valutando se approfittare del bonus facciate per ritinteggiare il condominio, beneficiando dell’agevolazione fiscale pari al 90% della spesa. Senza una valida delibera condominiale non si può decidere l’intervento. La norma in vigore dà tempo fino al 31 dicembre 2020, ma non tutti saranno in grado di decidere e fare i lavori rispettando la tempistica. Speriamo, almeno, venga decisa una proroga dei termini”.
Come tante altre categorie di professionisti, anche gli amministratori di condominio hanno cercato di abbattere le distanze con l’utilizzo delle comunicazioni da remoto, ma il dibattito, sulla possibilità o meno di ricorrere alle piattaforme di web meeting per lo svolgimento delle assemblee di condominio, resta tuttora aperto e senza una soluzione condivisa. “Il punto è che il sistema di videocall– spiega Gazzani – ha molte falle per il tipo di operatività e di informazioni che dobbiamo gestire. Alcuni affermano che al Condominio possono essere applicate, per analogia, le specifiche norme emergenziali stabilite in materia societaria nel decreto Cura Italia. Ma la comparazione non è così certa e, data l’assenza di specifica giurisprudenza di supporto, c’è il rischio concreto che la delibera on line possa essere impugnata per molteplici motivi; ad esempio perché magari dei proprietari anziani, che non utilizzano internet, non hanno potuto partecipare alla videocall oppure per questioni legate alla privacy, non contemplate nelle liberatorie ed informative in possesso degli amministratori. In pratica, quello che servirebbe ora è un chiarimento puntuale da parte del legislatore, così da eliminare preventivamente dubbi e controversie, e sbocchi l’operatività dell’amministratore”.
Resta il fatto che, anche in epoca coronavirus, le norme permettono di gestire non solo la manutenzione ordinaria, ma di intervenire anche in caso di lavori urgenti al condominio. Il problema semmai è come reperire le necessarie risorse, in assenza di una delibera dell'assemblea di approvazione del preventivo delle spese e di fissazione dei relativi versamenti a carico di ciascun condomino. “In questo momento – evidenzia il presidente di Abiconf Vicenza - la questione di garantire un regolare flusso di risorse al condominio è la principale. Chiaro che per erogare i servizi indispensabili, pulizia, manutenzione ecc. è necessario che i condomini siano puntuali nei versamenti. Purtroppo, questo periodo di quarantena ha di fatto aumentato le persone in difficoltà, o a causa della sospensione delle attività o per la cassa integrazione o addirittura perché alcuni hanno perso il lavoro: una condizione per molti contingente e imprevedibile. Ci chiedono quindi – continua il presidente di Abiconf Vicenza -di poter rateizzare o posticipare i versamenti, purtroppo anche di poca entità, e credo non ci sia amministratore di condominio che non faccia in tal senso tutto ciò che è nelle sue facoltà. Non c’è, infatti, nessuna disposizione che preveda la sospensione del versamento delle rate condominiali ed è verosimile non ci sarà nemmeno in futuro. A questo punto sarebbe auspicabile un intervento governativo, o per lo meno il coinvolgimento delle banche per coprire, con dei finanziamenti ad hoc, i costi delle bollette condominiali e degli altri servizi necessari, almeno fino alla fine dell’anno, quando, si spera, migliorerà la situazione. Noi come Abiconf ci stiamo muovendo in questa direzione - conclude Gazzani -. E’, infatti, indispensabile trovare quanto prima una soluzione, non solo per aiutare i condòmini in difficoltà, ma anche sostenere gli stessi fornitori di servizi per il condominio, che altrimenti resterebbero a loro volta senza un introito o addirittura un lavoro”.
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