Le autoscuole che operano nel territorio vicentino, circa un centinaio di imprese con oltre 300 addetti, hanno dovuto sospendere totalmente la loro attività dal 28 febbraio scorso dopo l’emanazione delle restrizioni per il Covid e solo da ieri 20 maggio hanno potuto riprendere parte dell’attività di formazione sia teorica che pratica. Mancavano comunque le linee guida del ministero dei Trasporti, che sono arrivate in serata: le cinque pagine del testo indicano gli obblighi per i titolari delle autoscuole, dalle informazioni da fornire ai docenti e al personale all'uso dei dispositivi di protezione individuale, dall'uso dei veicoli (ogni mezzo va fornito di un kit di igienizzazione; a bordo vanno indossate mascherina e vanno igienizzate le mani prima di entrare; è consigliato viaggiare con finestrini abbassati e vietato l'uso del ricircolo dell'aria condizionata) alle misure per le lezioni teoriche in aula (un allievo ogni 3 metri quadrati con l'obbligo di mascherina).
Le autoscuole, che hanno aperto le sedi nel rispetto delle regole anticontagio, possono quindi riprendere le lezioni di teoria in aula, sospendendo quelle sulle piattaforme on line attivate per l’emergenza, e si possono fare le guide su strada, anche se con nuove modalità. “In pratica - conferma Paola Tommasini, presidente dell’Associazione provinciale autoscuole di Confcommercio Vicenza e fiduciaria Unasca – siamo sì aperti al pubblico, ma l’organizzazione dell’attività subisce una profonda trasformazione. Quello che è essenziale alla ripartenza vera delle autoscuole è sapere quando riprenderanno gli esami per la patente da parte della Motorizzazione. Fino ad allora la nostra reale operatività rimane a non oltre il 10% di quella ante Covid”.
L’Associazione delle autoscuole di Confcommercio Vicenza ha calcolato che da fine febbraio ad oggi sono saltati circa 3.400 esami di teoria e 3.200 esami su strada. Questo stop da due mesi e mezzo ad oggi ha messo in difficoltà sia coloro che aspettavano di ottenere la patente, magari necessaria ad ottenere un lavoro, sia l’intera categoria delle autoscuole. Alla mancanza di incassi si aggiunge anche quella di nuovi clienti, restii a iscriversi alla scuola guida senza una prospettiva chiara di quando potranno svolgere l’esame di idoneità alla guida. Per cui, anche ora che siamo nella fase di ripartenza, le difficoltà non mancano: “Abbiamo provato, ad esempio, a riprendere le lezioni di guida su strada per i candidati all’esame di guida che avevamo già in carico – spiega la presidente Tommasini – ma su un auto possono salire solo l’istruttore e un cliente, e non più persone come prima, ovviamente muniti di mascherina e guanti anticontagio. Questo significa che l’istruttore dopo aver fatto la guida con un candidato, prima di svolgere la successiva prova, deve tornare in sede, arieggiare l’auto, provvedere ad igienizzare le parti condivise. Queste modalità ci permettono di svolgere in un giorno solo il 30% delle guide che facevamo prima dell’epidemia, una situazione che certamente si ripercuote sugli incassi in misura notevole. Senza contare - continua la presidente delle autoscuole vicentine - che finora solo a qualcuno sono arrivati i 600 euro promessi dal Governo e a nessuna delle nostre aziende i soldi della cassa integrazione”.
Insomma, la ripresa per la categoria è ancora lenta, ma la fiducia non manca: “Ora che sappiamo quali, ci adatteremo alle nuove regole – conclude Paola Tommasini -, ma ripeto, è fondamentale riapra la Motorizzazione e si fissi il calendario degli esami per il conseguimento della patente”.
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