Il dato non sorprende gli operatori che già avevano percepito il cambio di rotta. Ma ora arriva anche la conferma ufficiale dell’Agenzia delle Entrate: il mercato immobiliare residenziale della provincia di Vicenza ha registrato una brusca frenata nel 2022. Il segno, a dir la verità, è ancora sul “più”: le compravendite, secondo l’OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare dell’Agenzia) sono state infatti, a dicembre 2022, 11.430 contro le 11.317 del 2021, e questo vale un +0,99%. Però il quarto trimestre 2022, raffrontato allo stesso periodo dell’anno precedente, ha visto “mancare all’appello” ben 171 compravendite in provincia e 3 nel capoluogo, con un calo percentuale complessivo, del 5,5%. Sono distanti, dunque, i risultati di solo un anno fa, quando si registrò un +28,6% rispetto al 2020, anche se su quel dato aveva certamente inciso lo stop legato alla pandemia. Ora è invece il doppio fattore inflazione, trainata dai costi energetici, e rialzo dei tassi di interesse a giocare a sfavore, come rileva Mauro Frasson, presidente provinciale Fimaa-Confcommercio Vicenza (la Federazione degli agenti immobiliari): “I bilanci familiari sono stati intaccati dalla crescita delle spese e ovviamente chi aveva intenzione di acquistare casa ci pensa due volte prima di assumersi nuovi impegni – spiega -. L’incertezza colpisce anche chi voleva vendere, semplicemente per cambiare abitazione oppure per fare altri investimenti, e così ci troviamo nella situazione che anche se la domanda è calata, l’offerta di immobili sul mercato rimane comunque scarsa. E questo influisce a sua volta sulle compravendite, perché non sempre sono disponibili alloggi che hanno le caratteristiche ricercate”.
C’è poi, come si diceva, la questione dei tassi di interesse, con la BCE che ha scelto la via di aumentare il costo del denaro per tenere a bada l’inflazione. “Il risultato è che rispetto ad un anno fa i tassi di interesse per acquistare una casa, sia fissi che variabili, sono più che raddoppiati”. Questo significa che a parità di disponibilità economica dell’acquirente la rata che si va a pagare è ben più alta “e il risultato – spiega il presidente Frasson - è che a volte la scelta è di orientarsi su immobili che costano meno, i quali però non sempre hanno le caratteristiche cercate, oppure di rimandare l’acquisto quando il costo del denaro si abbasserà, ma è realistico pensare che ci vorrà tanto tempo per tornare a certi valori”.
Gli agenti immobiliari guardano dunque al 2023 con realismo: “vista anche la chiusura negativa del 2022 e il protrarsi dell’incertezza, è difficile pensare ad un anno in terreno positivo. A meno di cambi repentini dello scenario dobbiamo essere preparati ad un calo delle compravendite attorno al 10%”. Questo trend non dovrebbe comunque incidere sui prezzi, che per ora appaiono, secondo gli agenti immobiliari vicentini, sostanzialmente stabili. “Su questo fronte la tenuta del valore delle case è sempre più legata all’efficienza energetica – precisa però il presidente di Fimaa Confcommercio Vicenza -. Nonostante gli interventi trainati dal bonus 110% , sono ancora tanti gli edifici che appartengono a classi energetiche G e F e questo in prospettiva potrebbe causare una svalutazione dei prezzi concentrata su questa tipologia di immobile”. Su questo fronte ha anche fatto passi avanti l’iter per l’approvazione della nuova Direttiva Europea sulle case green, “ma in ogni caso – conclude il presidente Frasson -, che la norma europea entri o meno in vigore, è certo che intervenire sul fronte dell’efficienza energetica degli edifici sarà in futuro sempre più determinante per chi vuole vendere un immobile”.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.