La problematica era stata segnalata al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, con una lettera delle associazioni di categoria, compresa Confcommercio nazionale che si era attivata in tal senso. Si tratta della scadenza, al 2014, della deroga che permetteva ai commercianti al dettaglio di evitare la comunicazione delle operazioni attive per le quali viene emessa fattura di importo unitario non superiore a 3.600 euro al lordo dell’Iva (in sostanza lo “spesometro”). Se tale deroga non veniva confermata, i negozianti avrebbero dovuto comunicare tutte le operazioni effettuate nel 2015 entro il 10 aprile prossimo (20 aprile per i contribuenti trimestrali). Un adempimento particolarmente gravoso per i soggetti interessati, tanto più che l’efficacia di questa misura sul fronte del contrasto all’evasione era pressoché inesistente, visto l’importo limitato delle operazioni.
La risposta è arrivata dopo pochi giorni, attraverso un comunicato stampa, nel quale l’Agenzia delle Entrate informa che “anche quest’anno i soggetti che operano al dettaglio e gli operatori turistici (articoli 22 e 74-ter del Dpr n. 633/1972) non devono comunicare le operazioni di importo unitario inferiore a 3mila euro al netto dell’Iva (3.600 euro al lordo dell’imposta n.d.r.) effettuate nel 2015”. Sono state così accolte le richieste della Confcommercio giungendo, così come scrive l’Agenzia delle Entrate, ad una “semplificazione che viene incontro alle esigenze e alle difficoltà segnalate degli operatori del settore”.
Con lo stesso comunicato stampa l'Agenzia delle Entrate ha inoltre confermato che sono parimenti escluse dalla comunicazione le fatture di vendita trasmesse alla Pubblica Amministrazione tramite il canale telematico.
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