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CONFCOMMERCIO VICENZA: "TRE ANNI SENZA TRIBUTI LOCALI PER CHI RIAPRE UN NEGOZIO SFITTO"

La proposta è contenuta in una lettera inviata ai Sindaci della provincia, che invita a prendere spunto dal caso Alessandria

giovedì 08 febbraio 2018
CONFCOMMERCIO VICENZA: "TRE ANNI SENZA TRIBUTI LOC CONFCOMMERCIO VICENZA: "TRE ANNI SENZA TRIBUTI LOC

Niente tributi locali per tre anni a chi riapre un negozio sfitto, contribuendo così a cancellare i “buchi neri” che sempre più spesso costellano città e paesi. E’ la proposta lanciata, attraverso una lettera indirizzata a tutti i sindaci della provincia, da Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza. Cancellare le tasse a chi avvia un’attività commerciale dove prima c’era una vetrina spenta non è un’utopia. L’esempio arriva dal regolamento approvato dalla Giunta del Comune di Alessandria dove, evidentemente, si preferisce “rinunciare per rilanciare”, privandosi di qualche soldo in cassa, in cambio della rivitalizzazione dei centri storici o dei quartieri, dove la chiusura dei negozi è spesso un primo passo verso un lento degrado.
“Siamo consapevoli delle difficoltà che le Amministrazioni Comunali sono chiamate ad affrontare per i ridotti trasferimenti statali – scrive il presidente Rebecca nella lettera – ma allo stesso tempo risulta sempre più urgente trovare soluzioni per dare nuova linfa all’imprenditoria locale al fine di rendere ancora “luminose” e “vivibili” le nostre vie e piazze”. Da qui l’idea di prendere esempio Alessandria, dove è stata proposta una vera e propria “no-tax area” dei tributi locali a favore di chi rialzerà la saracinesca di un negozio sfitto. Semplificando, tale agevolazione consisterebbe in un contributo che va a coprire quanto l’anno precedente si è speso per IMU (quota Comune), TARI, TASI, COSAP, Imposta sulla Pubblicità. “A beneficiarne – è spiegato nella lettera - saranno i soggetti esercenti che procedono alla riapertura di attività su tutto il territorio comunale, sia per l’ampliamento di esercizi già esistenti che per nuova apertura in locali commerciali”.
Nella stessa missiva, Confcommercio Vicenza ha inoltre rinnovato la richiesta ai Comuni di introdurre regolamenti più equi sulla tassa rifiuti. L’indice è puntato sul metodo di calcolo degli importi, il cosiddetto “metodo normalizzato”, “che ha avuto conseguenze drammatiche per le attività del commercio e del turismo e dei servizi, le quali da sempre si trovano a corrispondere le aliquote maggiori senza alcun rapporto effettivo rispetto al rifiuto realmente prodotto”.
Ovviamente chiedere un “sacrificio” ai Comuni in tempi di risorse scarse non è semplice, ma si potrebbe cominciare proprio dall’attenzione alle nuove aperture di negozi, “barattando” una piccola fetta di entrate tributarie con il beneficio che ne deriva, al territorio, in termini di immagine, di sicurezza (una vetrina illuminata spesso è un baluardo in tal senso) e di servizi al cittadino.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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