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GLI INDICI SINTETICI DI AFFIDABILITA’ E I CONTROLLI DEL FISCO

Una recente circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che solo un punteggio superiore a 6 non comporta, di per sé, l’attivazione di verifiche

giovedì 12 settembre 2019

Un tempo erano gli “Studi di settore”, oggi sono gli "Indici Sintetici di Affidabilità", ma mai come in questo caso il cambio di nome è anche un cambio di “filosofia” con cui il Fisco si relaziona all’impresa contribuente. Gli ISA, infatti, si collocano all'interno della più complessa ed articolata riforma tributaria avviata negli ultimi anni, volta a delineare un nuovo sistema di relazioni tra Fisco e contribuenti, incentivando la "tax compliance", la trasparenza ed il dialogo.

In questo senso gli Isa sono nati principalmente per premiare i contribuenti più affidabili, prevedendo:

• Periodi di accertamento più brevi;

• L'esclusione da accertamenti sintetici e presuntivi;

• Procedure più rapide per i rimborsi IVA;

• La disapplicazione della disciplina riguardante le società non operative.

In altre parole si passa da una logica repressiva ad una logica premiale, accentuando la prevenzione dell’evasione, anziché la repressione.

Ciò non significa però che l’Amministrazione Finanziaria abbia abbandonato l’intenzione di utilizzare questo tipo di strumenti anche per la lotta a chi non paga le tasse. E la conferma arriva da una circolare dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 2 settembre, che risponde ad alcuni quesiti sollevati dalle organizzazioni di categoria e dagli ordini professionali. 

Tra i chiarimenti forniti, merita segnalare quello che evidenzia come “il Provvedimento 10.5.2019 (par. 6.1) prevede che “ai fini della definizione delle specifiche strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione fiscale, previste dal comma 14 dell’articolo 9-bis del decreto, l’Agenzia delle entrate tiene conto di un livello di affidabilità minore o uguale a 6”.

In sostanza, l’Amministrazione Finanziaria precisa che solo l’attribuzione di un ISA compreso tra 6 e 7,99 non comporta, di per sé (ossia sulla base degli elementi di rischio “insiti” nella valutazione di affidabilità fiscale operata dell’Indice), l’attivazione di attività di controllo. Per chi ottiene un punteggio minore, invece, l’ISA fa “accendere la spia rossa” del rischio evasione, con tutte le conseguenze del caso.

Per chi invece ha un Isa pari a 8 o superiore, scattano anche dei vantaggi: tra i benefici previsti, chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella stessa circolare, vi è quello relativo all’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti per un importo non superiore a € 50.000 annui relativamente all’IVA e per un importo non superiore a € 20.000 annui relativamente alle imposte dirette / IRAP.Detti crediti possono essere utilizzati in compensazione già a partire dal giorno successivo a quello della chiusura del periodo di imposta nel quale sono maturati, senza necessità della preventiva presentazione del mod. ISA.

Le criticità

In questa prima fase di applicazione degli Isa non mancano comunque le criticità a cominciare dal ritardo nell'emanazione di circolari esplicative e/o decreti ministeriali in grado di spiegare aspetti nuovi di natura metodologica e di efficacia applicativa ai fini fiscali degli Indicatori.

In questo senso, alla luce degli evidenti problemi operativi riscontrati, è intervenuta anche la Confcommercio nazionale, che ha chiesto un'attenta osservazione, entro un congruo arco di tempo, della efficacia delle tecniche statistiche applicate e delle analisi economiche di riscontro di validità delle stime operate.

Tale attività di "osservazione monitorata" dei nuovi Indici dovrà avere - secondo la Confederazione -  come naturale conseguenza il riconoscimento della premialità in favore delle imprese che conseguono un alto punteggio di affidabilità, una più efficace valorizzazione delle cause di possibile non corretta applicazione dei nuovi Indici da evidenziare nelle cosiddette "note aggiuntive" ed un'attenta valutazione - in un arco temporale di almeno due anni - degli operatori economici che presentano un punteggio gravemente insufficiente per il conseguimento del primo livello di premialità, ancorché operanti in contesti produttivi non in crisi.

Gli Isa sono, dunque, ancora strumenti da valutare attentamente e da testare e in questo senso, considerate le difficoltà applicative, l’invito agli associati che vogliono saperne di più è quello di contattare gli ufficio fiscali della Confcommercio di Vicenza al n. 0444 964300, per maggiori informazioni e chiarimenti.

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