Il 2020 si presenta come un anno di fondamentale importanza per i tributi locali, che sono stati di recente oggetto di importanti modifiche normative. La Legge di bilancio 2020 ha, infatti, soppresso l’Imposta Unica Comunale (IUC) ad eccezione della Tassa sui rifiuti (TARI), introducendo la “nuova IMU”, mentre altre rilevanti novità riguardano la TARI. In questa rimodulazione delle imposte locali - secondo Confcommercio Vicenza - c’è il pericolo che i Comuni possano reperire risorse aumentando le somme riscuotibili dalle imprese del commercio, del turismo e dei servizi.
“La nostra preoccupazione – conferma il presidente dell’Associazione Sergio Rebecca, che in questi giorni ha inviato in merito a questo una lettera a tutti i Sindaci della provincia - è che, in un contesto già caratterizzato da un eccessivo onere tributario che grava sulle attività del nostro comparto, le deliberazioni che gli enti locali dovranno adottare possano determinare ulteriori aumenti di tributi e addizionali varie. La verità, infatti, – commenta il presidente – è che per un sindaco è meno impopolare aumentare le tasse alle imprese che alle famiglie, ma così facendo, l’insidia diventa ancora più pesante, poiché va a colpire quella rete di esercizi di vicinato, cioè i negozi, i bar, i ristoranti, che svolgono un servizio di prossimità, permettendo ai cittadini di fare acquisti nel quartiere o nel paese, e che sono un presidio di sicurezza e di vitalità per qualsiasi centro o periferia. Vorrei sottolineare- precisa Rebecca- che aumentare la tassazione a queste attività significa spesso portare ulteriore criticità a una situazione già di per sé non facile, caratterizzata da un’imposizione fiscale già al limite, dalla concorrenza dei grandi centri commerciali fino a quella sempre più pressante del commercio elettronico”.
Come detto, l’avvento della “nuova” IMU, con l’accorpamento della “vecchia” IMU e della TASI, anche se nelle previsioni normative dovrebbe ricalcare le regole della precedente imposta comunale, presenta delle caratteristiche che potrebbero comportare un innalzamento delle aliquote. Lo stesso si può dire in relazione alla TARI, la tassa rifiuti, poiché le deliberazioni 2019 dell’ARERA - Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - hanno modificato l’iter di redazione del piano finanziario TARI per l’anno di imposta 2020.
Nella lettera - come detto inviata da Confcommercio Vicenza a tutti i sindaci della provincia - l’Associazione accompagna la richiesta di non deliberare alcun aumento delle tariffe con una proposta diversa: agire sì sulla “leva fiscale”, ma per incentivare e mantenere forte la rete commerciale e turistica, con ricadute positive sulla vivibilità e vivacità dei centri storici, quartieri e piccoli paesi.
“Le amministrazioni locali – spiega Rebecca - possono agire sulle principali imposte locali come l’IMU o la TARI, deliberando agevolazioni per i proprietari che concedono riduzioni degli affitti dei negozi o altre attività commerciali, oppure danno in locazione stabili sfitti da almeno sei mesi o si attivano in progetti di riqualificazione di aree dismesse o degradate, in particolare nei centri storici. O ancora, prevedere la riduzione, se non l’esenzione, delle imposte in caso di aperture di nuove attività o di riapertura di negozi che erano stati chiusi”.
In pratica, si potrebbero premiare quegli operatori che pongono in essere iniziative di valorizzazione del territorio o che resistono, nonostante le difficoltà riscontrabili ogni giorno, nel gestire un’attività di commercio tradizionale, garantendo al consumatore la possibilità di fare la spesa “sotto casa” e alla collettività di contare sui benefici di avere negozi aperti, vetrine illuminate e quindi strade più sicure.
Per poter perseguire questa strada, la missiva di Confcommercio Vicenza si conclude con l’invito ai sindaci di avviare un tavolo di confronto e di stipulare specifici protocolli d’intesa su questi temi, al fine di collaborare attivamente a risultati concreti. “Crediamo si possa collaborare in modo attivo ed efficace, partendo dalla condivisione di obiettivi comuni e mantenendo costante il dialogo - conclude il presidente Rebecca-. Inoltre, ci impegniamo a dare conto delle risposte che ci perverranno dalle Amministrazioni, direttamente alle nostre imprese associate”.
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