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DAL GOVERNO VIA LIBERA AL DEF

Le stime contenute nel Documento di Economia e Finanza 2023 indicano per quest'anno una crescita del Pil pari all’1%, con rapporto deficit/Pil al 4,5%. "Priorità a interventi in favore di famiglie e imprese", giù il cuneo fiscale. Sangalli: "servono percorsi su misura per migliorare le finanze pubbliche"

mercoledì 12 aprile 2023
DAL GOVERNO VIA LIBERA AL DEF DAL GOVERNO VIA LIBERA AL DEF
Fonte: Confcommercio Nazionale

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza 2023 che indica una crescita del Pil all'1%, con il rapporto deficit/Pil al 4,5%. Lo scenario tendenziale, cioè quello a legislazione vigente, vede invece una crescita del Pil dello 0,9% e il deficit al 4,35%. Per il 2024, le stime programmatiche indicano una crescita del Pil dell'1,5% e un deficit/Pil al 3,7%. Il debito programmatico per il 2022 si attesta al 144,4% del Pil per scendere nel 2023 al 142,1% e nel 2024 al 141,4, fino a raggiungere il 140,4% nel 2026. 

Il Def "tiene conto di un quadro economico-finanziario che, nonostante l'allentamento negli ultimi tempi degli effetti negativi derivanti dalla pandemia e dal caro energia, rimane incerto e rischioso a causa della guerra in Ucraina, di tensioni geopolitiche elevate, del rialzo dei tassi di interesse ma anche per l'affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale". Così  il Mef, che aggiunge: "in questo contesto, l'economia italiana continua a mostrare una notevole dose di resilienza e vitalità". 

"Gli obiettivi prioritari che ispirano e delineano la politica economica del governo possono essere sintetizzati nel sostegno alla crescita e al benessere dei cittadini, con nuovi interventi in favore di famiglie (in particolare per quelle numerose sono previste misure anche nella riforma fiscale) e imprese nonché misure destinate a rilanciare gli investimenti e rafforzare la competitività del Paese; la sostenibilità dei conti pubblici con una graduale riduzione di deficit e debito", conclude il Ministero dell'Economia. 

Per il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, si tratta di un Documento di economia e finanza improntato a stime "prudenti e realistiche", per dare messaggi di "serietà e affidabilità ai mercati e all'Unione europea".  Le risorse a disposizione per misure espansive nella prossima manovra sono non a caso pari a soli 4 miliardi di euro, come differenza tra il deficit/Pil tendenziale del 2024 (3,5%) e quello programmatico (3,7%). Per il 2023 sono a disposizione ulteriori risorse per 3 miliardi di euro che verranno destinate alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori a reddito medio-basso.

 

Sangalli: "servono percorsi su misura per migliorare le finanze pubbliche"

"Il Def 2023 - ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione dell'incontro con il viceministro all'Economia, Maurizio Leo (per saperne di più leggi l'articolo sul sito di Confcommercio nazionale) - fotografa un momento di transizione. È uno spartiacque tra la brillante reazione post-pandemica e il 2024 come nuovo momento di impulso alla crescita, basato sulla realizzazione del PNRR dentro il rinnovato quadro di regole europee. Resta il tema di fondo, a livello europeo, di investimenti e riforme, a partire da quella strutturale del Patto di stabilità e crescita".

"C’è l’esigenza - ha proseguito Sangalli - di percorsi “su misura” volti al miglioramento qualitativo delle finanze pubbliche, all’insegna di crescita sostenibile, capace di ricondurre il debito “verso un livello prudente”. E questo è strategico, in particolare per il nostro Paese. Per raggiungere questo necessario obiettivo, a livello politico interno occorre come prerequisito la coesione politica, la collaborazione tra istituzioni, l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. Si tratta, in altri termini, di fare tesoro da quanto sta emergendo dal cantiere di lavoro del nostro PNRR. In estrema sintesi, si conferma l’esigenza di una moderna e responsabile macchina amministrativa, per un Piano da circa 200 miliardi di euro".

"Dobbiamo fare presto e fare bene, perché innovazione, produttività e crescita passano esattamente dalla volontà e dalla capacità del nostro

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