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LE REAZIONI DI CONFCOMMERCIO ALL'IPOTESI DI AUMENTO DELL'IRAP

Per il presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo “in una situazione molto delicata sul fronte dei consumi si dà alle imprese un segnale negativo”

mercoledì 07 agosto 2024
IPOTESI AUMENTO IRAP, LA PREOCCUPAZIONE DELLE IMPRESE IPOTESI AUMENTO IRAP, LA PREOCCUPAZIONE DELLE IMPRESE

Sull’ipotesi di un innalzamento dell’Irap, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, è intervenuto nei giorni scorsi Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza che ha affermato: “Stiamo vivendo da tempo una situazione molto delicata sul fronte dei consumi interni, con una domanda debole soprattutto dei beni più tradizionali come abbigliamento-calzature, mobili e alimentari: alzare l’Irap significa dare alle imprese un segnale fortemente negativo”. Il problema dunque non è al momento sugli importi (rassicurazioni in tal senso ci sono state nelle ultime ore da parte della Regione, ma va detto che manca ancora chiarezza sulle modalità dell’innalzamento dell’imposta) quanto sull'opportunità di dare un segnale di questo tipo. Anche perchè, ha sottolineato il presidente Piccolo: “l’ammontare dell’Irap è calcolato anche sul costo del personale e questo significa che ad essere più colpite sono le imprese strutturate, che garantiscono alti tassi occupazionali. E se c’è un settore che in questi ultimi anni sta registrando un forte trend di crescita proprio sul fronte delle assunzioni è il terziario di mercato".

Il presidente Piccolo non minimizza, chiaramente, le motivazioni che stanno portando la Regione ad una scelta di questo tipo: “che non si fa certo a cuor leggero, in un territorio che si è dimostrato spesso virtuoso nell’applicazione delle imposizioni locali a fronte di una forte tassazione generale che interessa le imprese, ma un aumento delle imposte deve essere davvero l’ultima ratio dopo aver valutato ogni possibile alternativa. L’auspicio è che la Regione proceda con estrema prudenza su questo terreno, dopo un confronto costruttivo con le organizzazioni imprenditoriali”.

Sul tema è intervenuto anche il presidente regionale di Confcommercio Patrizio Bertin: “Avremmo preferito che fosse preventivamente discusso e concordato con le categorie – dichiara. È vero che l’impatto concreto è contenuto, tuttavia nell’immaginario delle imprese rischia di passare per l’ennesima tassa applicata, per di più, con una sorta di “blitz ferragostano”.
Bertin sottolinea che “seguiamo con attenzione quanto spiegato dal presidente della Regione Zaia e dall’assessore Calzavara, comprendendo che questa addizionale serve al bilancio regionale. A questa amministrazione va senz’altro riconosciuto di non aver mai messo mano all’addizionale IRPEF, il che non è scontato, ovviamente, soprattutto con i tempi che corrono, difficili per le casse pubbliche. Noi pensiamo che se l’addizionale IRAP dev’essere aumentata, che lo sia soltanto una tantum”.
“Per il resto – conclude Bertin –  quest’occasione dovrebbe essere utile per ricordare che la partita del federalismo fiscale, aperta vent’anni fa, è tutt’altra che definita: lo Stato dovrebbe intervenire per attuare le leggi, garantendo agli enti locali ricorse certe e adeguate alle proprie competenze. Lo stesso dicasi per l’autonomia differenziata di cui tanto si sta ragionando in Veneto perché senza finanziamenti rischia di non esserlo mai nella sostanza”.

 

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