Se non interverrà un rinvio, la lotteria degli scontrini, vale a dire il gioco a premi ideato dallo Stato per favorire i pagamenti con moneta elettronica, dovrebbe partire con il prossimo anno. Il meccanismo di funzionamento è infatti già stato fissato, così come la data della prima estrazione settimanale che sarà il 14 gennaio 2021, quando saranno estratti i primi vincitori dei previsti premi.
Come già detto, la lotteria degli scontrini è un gioco ideato per promuovere gli acquisti con moneta elettronica anche di basso importo. Ma dall’iniziativa non sono escluse neanche le spese effettuate con i contanti. Al momento, infatti, sono previste due diverse tipologie di estrazioni: “ordinarie”, quelle dedicate sia a chi esegue acquisti con moneta elettronica sia in contanti, ed estrazioni “zero contanti”, riservate solamente ai consumatori che hanno pagato i loro acquisti utilizzando sistemi di pagamento elettronico, come: bancomat, carte di credito, Satispay, Google Pay, Apple Pay o altri player delle transazioni digitali.
Per partecipare al concorso, il consumatore dovrà esibire, nel momento in cui paga la merce o il servizio, il suo “codice lotteria”. Il negoziante o il titolare di un pubblico esercizio o di altra attività commerciale provvederà a trasmettere i dati riferiti all’acquisto direttamente all’Agenzia delle Entrate, digitando manualmente le cifre alfanumeriche che compongono il codice sulla tastiera del registratore telematico, oppure leggendo il codice attraverso uno scanner ottico collegato all’apparecchio fiscale.
Il punto è che sono ancora molti gli operatori commerciali che devono provvedere all’adeguamento del proprio registratore di cassa alle nuove modalità, e nonostante la lotteria degli scontrini rientri in un piano specifico per centrare obiettivi che si è posto il Governo, i costi per adeguare la strumentazione sono comunque a carico dei negozianti.
La spesa non è proprio una banalità, visto che le aziende specializzate offrono “pacchetti scanner più aggiornamento del software del registratore di cassa” mediamente a 230 euro per ciascun apparecchio. E i malumori, ovviamente, non mancano. Ne sono una prova le segnalazioni che stanno giungendo a Confcommercio Vicenza, anche a seguito delle varie offerte di “intervento" che i negozianti stanno ricevendo, in vista dell’avvio della lotteria statale. “E’ comprensibile il malcontento nel dover affrontare ulteriori esborsi di denaro, in un periodo in cui la gran parte delle attività sono immerse in un’altissima emergenza economica, oltre che sanitaria – argomenta Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza -. Gli aggiornamenti delle apparecchiature sono indispensabili per dare modo al cliente che lo richiede di partecipare alla lotteria, così come gli scanner per leggere i codici lotteria qualora l’attività si trovi a gestire parecchie transazioni come può essere, ad esempio, un bar. Ma affrontare ulteriori costi, solo per adeguare i dispositivi già in uso nel punto vendita, è una difficoltà in più alla quale il commerciante è obbligato, anche se non ci sono sanzioni in caso di mancato aggiornamento dei registratori telematici. Vista la situazione in atto - spiega Boschiero –, Confcommercio sta facendo ogni sforzo per ottenere dal Governo una proroga all’avvio della lotteria degli scontrini e allo stesso tempo sta chiedendo lo stanziamento di ulteriori contributi a favore delle imprese affinché abbiano i mezzi per far fronte alle spese necessarie all’adeguamento delle apparecchiature, nel caso anche in forma di crediti d'imposta”.
Secondo Confcommercio, infatti, già i bonus inizialmente previsti per il primo passaggio dal registratore di cassa a quello telematico (250 euro in caso di acquisto di nuova apparecchiatura e 50 euro in caso di adattamento) erano assolutamente insufficienti rispetto alla spesa che il negoziante doveva affrontare. “Ora- conclude il direttore Ernesto Boschiero - questo successivo adeguamento per la lotteria degli scontrini non prevede alcuna agevolazione da parte dell’amministrazione finanziaria. Dunque riteniamo corretto intervenire con uno stanziamento ad hoc, in modo da non far gravare il piano del Governo, ovvero la crescita dei pagamenti elettronici, sulle casse, magre, dei negozianti, soprattutto in un momento di estrema difficoltà come questo”.
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