E-commerce, un’opportunità anche per il piccolo e medio dettaglio. Ma è davvero così o per queste aziende il business in rete è più virtuale che reale? Il Gruppo Giovani Imprenditori della Confcommercio di Vicenza ha voluto capire fino in fondo vantaggi e rischi delle vendite on line, chiedendo non solo l’aiuto di un esperto, ma anche analizzando le esperienze di alcuni colleghi che questa strada l’hanno già intrapresa, e con successo.
L’occasione è stato l’incontro gratuito organizzato al Centro Formazione Esac di Creazzo martedì 12 marzo. Qui il Gruppo Giovani Imprenditori, che riunisce le aziende della Confcommercio provinciale guidate da under 40, ha chiamato a raccolta tutti i colleghi per il focus sulle vendite on line. E a rispondere sono stati in più di 150, in rappresentanza dei settori più svariati: dai negozi tradizionali ai pubblici esercizi, dalle società di servizi alle aziende che già operano in questo segmento di mercato. “Diamo spesso per scontato che l’età abbia una correlazione diretta con l’utilizzo delle nuove tecnologie – così Luca Semenzato, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Vicenza, spiega le ragioni dell’incontro -, ma in verità non sempre è così. Rimane, infatti, ancora il preconcetto che chi opera in un ambito territoriale più ristretto, come negozi e pubblici esercizi, possa ricavare pochi benefici dal marketing con Internet. In verità bisognerebbe modificare questo schema mentale e provare a guardare le nostre aziende sotto un altro punto di vista: se siamo competitivi in un mercato locale, perché non possiamo esserlo anche su una scala ben più ampia?”.
Un concetto, questo, ripreso anche nella relazione di Andrea Morello, fondatore e amministratore di Mediacom Service, società bassanese con un carnet di clienti importanti. Morello ha tracciato uno scenario generale, supportato da alcuni dati, che hanno fatto capire come l’e-commerce sia una grande opportunità in assoluta controtendenza rispetto all’economia generale. “Nel 2012 il fatturato in Italia ha registrato un +18% - ha spiegato agli imprenditori presenti – è gli utenti sono cresciuti del 33%”. Un andamento positivo che ha interessato trasversalmente tutti i principali settori, anche quelli che nel commercio al dettaglio registrano trend decisamente negativi come l’abbigliamento (+11%). “Le potenzialità , dunque ci sono – ha continuato Morello – anche perché in Italia l’e-commerce ha ancora ampi margini di crescita. Basti pensare che oggi solo il 4% delle aziende del Belpaese vende on line, contro una media europea che si attesta al 15%, e gli utenti che fanno almeno un acquisto con questa modalità nel corso dell’anno sono 12milioni e diventeranno 30 milioni nell’arco di pochi anni”.
Numeri strabilianti, dunque, che però non devono ingannare. Fare e-coommerce non è poi così facile, come hanno testimoniato due imprenditori che già sono impegnati in questo settore (vedi articolo di seguito) e prima di ogni scelta vale la pena approfondire bene. Un’opportunità,, in questo senso, è rappresenata dal corso serale di 12 ore o, organizzato da Esac Formazione con docente proprio Andrea Morello, che partirà il prossimo 7 maggio: “E-commerce base”.
Case History/ Christian Chimetto e Riccardo Monchelato raccontano il loro e-commerce
“IL CLIENTE QUI E’ DAVVERO AL CENTRO”
I punti in comune non mancano: la giovane età dei protagonisti, la passione per il web e il quasi “maniacale” orientamento al cliente. Per il resto sono stati due casi aziendali diametralmente opposti quelli presentati nel corso del seminario sull’e-commerce tenutosi lo scorso 12 marzo al Centro Formazione Esac di Creazzo.
Da una lato Christian Chimetto della Sorelle Ronco di Cavazzale, negozio di orologeria e oreficeria “convertitosi”, con successo, alla vendita on line. Dall’altro Riccardo Monchelato di Altissimo, che ha trasformato la sua passione per il modellismo industriale in un’attività di store virtuale (Giftmodels.it) totalmente nuova, diventando leader nel suo settore in Italia e punto di riferimento anche su scala internazionale.
Di fronte ad una platea di colleghi imprenditori, Chimetto e Monchelato hanno raccontato la loro storia, ma soprattutto hanno fornito consigli ed indicazioni utili, con un approccio pratico che ha strappato l’applauso dei presenti.
“I clienti ci hanno insegnato la maggior parte delle cose che sappiamo sulla vendita on line – racconta Chimetto – E’ merito loro, ad esempio, se abbiamo iniziato questa avventura nell’e-commerce. Fin dal 1999, avvertivamo la necessità di avere una vetrina su Internet per ampliare la visibilità del nostro negozio al mercato nazionale e l’idea era quella di un semplice catalogo on line. Poi un bel giorno – continua – mi chiama un signore di Frosinone e mi dice che vuole acquistare un orologio visto sul nostro sito. Io, perplesso, rispondo che però deve sobbarcarsi il viaggio per venirlo a prendere e lui, invece, mi suggerisce la soluzione più facile: farmi un bonifico e poi ricevere l’oggetto direttamente a casa sua. Geniale, ho pensato. E il giorno dopo sul mio sito campeggiava l’annuncio che gli oggetti potevano anche essere acquistati a distanza”. Inizia così un’avventura che negli anni ha riservato molte soddisfazioni all’azienda: partiti con una cinquantina di vendite l’anno, ora Sorelle Ronco totalizza circa un migliaio di transazioni a distanza, ma non è stato un cammino facile. “Gli errori di inesperienza non sono mancati, anche perché in Italia non c’era know-how sul settore – spiega Chimetto –. Fortunatamente siamo partiti con grande anticipo e abbiamo sfruttato il vantaggio di essere sempre al top nei motori di ricerca”. Ed oggi, quali sono i plus da ricercare quando si fa e-commerce? “Il successo in questo campo è determinato principalmente da due fattori: o siamo in grado di proporre il prezzo più basso, oppure il prodotto più difficile da trovare. Noi stiamo puntando soprattutto su quest’ultima opzione”. E poi conta, tantissimo, la soddisfazione del cliente: “Un cliente scontento porta via cento clienti buoni - prosegue -, nell’e-commerce non c’è possibilità di sbagliare, perché le persone si scambiano opinioni continuamente su di te, sulla tua azienda, sul tuo servizio”.
Aspetti questi, che anche Riccardo Monchelato ha confermato, pur con una storia aziendale, come si diceva, molto diversa. “Ero un acquirente di modellismo industriale (riproduzioni in scala 1:50 di escavatori, dumper, ecc. n.d.r.), e ad un certo punto ho deciso di trasformare la mia passione per il collezionismo in un lavoro – racconta -. In pochi anni, dal 2006, sono diventato il punto di riferimento italiano nel settore, ma sono conosciuto anche all’estero, fino Oltreoceano”. All’inizio il catalogo della Giftmodels.it contava una trentina di articoli. Poi, con un certosino lavoro di contatto e accordo con le case madri e con società di logistica per ottenere prezzi di spedizione competitivi, l’attività è via via cresciuta. Ed oggi lo store on line propone oltre 2mila articoli. “Realizziamo circa 3mila vendite all’anno – spiega – abbiamo oltre 2500 iscritti al sito, di cui 700 “fidelizzati”. In questa attività, infatti, la fiducia del cliente non deve mai essere tradita e non a caso la nostra ricchezza sta nel passaparola positivo che si ottiene attraverso i social network e i forum”. E a questo proposito Monchelato mette in evidenza anche un altro aspetto a volte non considerato: l’e-commerce, a differenza del negozio fisico, vive su un’altra “dimensione temporale”: “Qui non ci sono orari, feste, ferie – conclude –. Si lavora fino a mezzanotte per rispondere agli ordini dai Paesi che hanno un altro fuso orario e poi, proprio per una questione di fiducia, sono sempre rintracciabile al cellulare dai clienti. E’ vero – ammette sorridendo - non vendo farmaci, ma quando un collezionista intercetta dai rumors della rete la produzione di qualche novità la vuole subito: per lui è un’emergenza e tu devi rispondere”. Nell’era del web 2.0, dunque, appaiono davvero lontani i tempi del cartello appiccicato in vetrina con scritto “Torno subito”.
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