Confcommercio, in collaborazione con Format Ricerche ha realizzato l'indagine "L'autunno del fisco". A pochi giorni dall'appuntamento con il pagamento della Tasi oltre il 60% registra un aumento dei costi burocratici per fare fronte a questo obbligo, tanto che quasi un'impresa su due pagherà la TASI con difficoltà; per oltre un terzo delle imprese, inoltre, si tratta di un'imposta iniqua perchè l'importo da pagare non è commisurato alla qualità dei servizi ricevuti da parte del proprio Comune; più in generale, comunque, le difficoltà in cui si troveranno la maggior parte delle imprese derivano non solo dall'entità degli importi da pagare (per il 74,3%) ma anche per l'ingorgo generato da molte scadenze concentrate nell'ultimo periodo dell'anno (64,8%). Oltre alla TASI e ad altri tributi, infatti, si dovrà pagare anche la TARI, la nuova imposta sui rifiuti che, per la maggior parte delle imprese, a causa soprattutto della complessità e dell'incertezza (il 70% non ha ancora ricevuto i bollettini precompilati da parte del proprio Comune), presenta adempimenti amministrativi eccessivamente onerosi; come per la TASI, anche in questo caso l'importo da pagare non è ritenuto equo dalla stragrande maggioranza delle imprese (quasi l'86%) e la sua introduzione comporterà per 1 impresa su 4 un aggravio di oltre il 100% in più rispetto a quanto si pagava prima. Insomma, il peso e la complessità del fisco sulle imprese, soprattutto quelle del terziario di mercato, non accennano a diminuire e l'aumento della pressione fiscale, avvertito negli ultimi due anni dalla quasi totalità delle imprese, nell'80% dei casi ha inciso negativamente sulla loro crescita limitandone la possibilità di fare investimenti e nuove assunzioni.
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