Il turismo domani? Servono nuovi modelli di business e gestione manageriale per coinvolgere appieno il cliente nella definizione dell'offerta, creare prodotti sempre più ibridi, perché composti da turismo, intrattenimento, sport, agricoltura e cibo ecc. Sviluppare un destination management a 360° gradi che preveda imprese in rete, utilizzo della tecnologia e collaborazione ampia tra tutti gli attori, soprattutto tra pubblico e privato. Questa, quindi la formula da mettere subito in campo per ridare competitività al settore e alle imprese. E in tema di contributo del turismo al Pil e managerilizzazione del settore c'è tanto spazio per migliorare. Infatti, il turismo in Italia vale il 10% del Pil e occupa circa 2,6 milioni di lavoratori. Un buon risultato, ma si potrebbe e dovrebbe fare molto di più se il settore fosse al passo con i più attuali modelli di business, facesse veramente sistema e avesse una valida gestione e presenza manageriale. Basti pensare che le elaborazioni Manageritalia sui dati Inps dicono che, in un paese povero di managerialità, meno di un dirigente ogni cento dipendenti (0,85%), i dirigenti nel turismo sono quasi assenti. Nel comparto alberghi e ristoranti sono in Italia solo 677 (0,05% dei lavoratori dipendenti). Anche volendo allargare lo spettro ai quadri, sempre negli alberghi e ristoranti, ne abbiamo 3.942 in Italia. Di questo si è discusso a Roma nel corso del convegno "Nuovi modelli di business nelle imprese del turismo e nuove competenze manageriali, organizzato da Manageritalia, Confturismo e Confcommercio Veneto ed Emilia Romagna, CISET (Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica) Università Ca' Foscari di Venezia e finanziato da Fondir. "Un lavoro approfondito sull'analisi delle nuove competenze richieste alle imprese e ai professionisti del turismo, per superare la crisi contingente e sviluppare nuovi approcci al business, rappresenta un logico complemento dell'ampia e multiforme attività che le nostre Organizzazioni svolgono per la tutela, la rappresentanza e la valorizzazione del settore", ha dichiarato Francesco Rivolta, direttore generale di Confcommercio. "Manca una politica nazionale metta a sistema il patrimonio culturale, ma anche imprenditoriale, che abbiamo. Manca una cura vera di questo patrimonio, manca una capacità di interloquire con un cliente globale, ma molto diverso. Manageritalia e Confcommercio vogliono che si agisca e subito, con un progetto che preveda una policy nazionale e sistemica e un rafforzamento della managerialità nell'offerta turistica", ha affermato Guido Carella, presidente di Manageritalia.
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