Un evento - grande, medio o piccolo che sia - trasforma la morfologia economica, infrastrutturale, mediatica e sociale di un territorio, e il turismo ne beneficia con ricadute positive molto ampie. E' quanto emerge, in estrema sintesi, dallo studio sui grandi e piccoli eventi commissionato da Federalberghi e CFMT (Centro di Formazione Management del Terziario) e realizzato da Ciset /Ca' Foscari Venezia. Lo studio è stato presentato nel corso del convegno "#GRANDIEPICCOLIEVENTI - opportunità per il turismo/lvolano per il territorio", che ha aperto i lavori della 65esima Assemblea Generale Ordinaria di Federalberghi. "Il grande evento è importante per lo sviluppo dell'immagine del Paese che lo ospita e delle infrastrutture che si realizzano, mentre il piccolo è bello per la ricchezza immediata che crea sul territorio", ha commentato il presidente, Bernabò Bocca nel suo intervento inaugurale al convegno. Dall'indagine emerge comunque un monito ben preciso: l'organizzazione dell'evento deve partire alcuni anni prima e proseguire, ad esempio nella gestione delle infrastrutture, per gli anni successivi in modo da evitare quelle 'cattedrali nel deserto', come la realizzazione di nuove strutture ricettive, in cui spesso sì trasformano i contenitori realizzati per l'occasione. Bocca ha quindi sottolineato che "esiste un effetto moltiplicatore che porta a raccogliere per ogni euro investito per ristrutturazioni e costruzione di nuove opere per un grande evento circa 1,4 euro di risorse nel sistema economico, per un vantaggio del 40% in grado di contribuire alla crescita del Pil nazionale. Mentre per un piccolo evento il solo effetto derivante dalla spesa dei visitatori è addirittura maggiore e rimane più ancorato al territorio, con una contabilizzazione immediata".
Lo studio in sintesi in questo link al sito di Federalberghi.
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