mercoledì 07 dicembre 2016
Nell'ottobre scorso il valore delll'indicatore dei Consumi Confcommercio è sceso dello 0,1% rispetto a settembre mentre su base annua è cresciuto di analoga percentuale: un andamento in linea con un quadro congiunturale che continua ad essere caratterizzato da molteplici elementi d'incertezza. Non a caso, in termini di media mobile a tre mesi l'indicatore flette leggermente, confermando il permanere, anche all'inizio del quarto trimestre, di un atteggiamento prudente delle famiglie verso il consumo.
LE DINAMICHE CONGIUNTURALI
La diminuzione dello 0,1% deriva da una stasi della componente relativa ai servizi e da una flessione dello 0,2% della componente relativa ai beni. Per quanto riguarda le singole macro-funzioni di spesa, valori positivi di un certo rilievo hanno riguardato solo la domanda per i beni e i servizi ricreativi (+0,7%) e per i beni e i servizi per le comunicazioni (+0,4%), in ripresa rispetto alla dinamica registrata a settembre. Modeste variazioni positive hanno interessato la spesa per l'abbigliamento e le calzature (+0,2%) che ha recuperato in parte la flessione di settembre, e quella per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%), mentre è rimasta invariata la spesa per i beni e servizi per la casa. Una significativa riduzione della spesa, già in flessione a settembre, si è riscontrata per i beni e servizi per la mobilità (-1,6%) determinata da un rallentamento delle vendite di auto e moto ai privati. In calo contenuto è risultata sia la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,2%), sia la domanda di alimentari, bevande e tabacchi (-0,1%) che nel mese precedente avevano evidenziato una debole ripresa.
LE DINAMICHE TENDENZIALI
La crescita dello 0,1% è la sintesi di un andamento positivo della domanda di servizi (+0,8%) e di una moderata flessione della domanda dei beni (-0,2%). Nel confronto con ottobre 2015, l'incremento di maggior entità ha riguardato la spesa per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa, cresciuta dell'+1,1%, e la domanda di beni e di servizi per la mobilità (+0,7%). In moderata ripresa, dopo il risultato negativo di settembre, è risultata sia la domanda di beni e servizi per le comunicazioni (+0,5%), sia quella per i beni e i servizi per la casa (+0,1%), mentre è cresciuta, anche se in misura più contenuta rispetto al mese precedente, la spesa per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,2%). Una riduzione abbastanza accentuata dei consumi su base annua si è registrata per l'abbigliamento e calzature (-1,2%), segmento che già a settembre aveva evidenziato una perdita significativa. La tendenza al ridimensionamento, seppur modesto, ha riguardato anche la spesa per i beni e i servizi ricreativi (-0,5%) che ha risentito ancora del confronto con l'Expo, e la domanda di alimentari, bevande e tabacchi (-0,3%).
LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO
Per dicembre 2016 l' l'Ufficio Studi di Confcommercio stima, rispetto a novembre, una variazione dello 0.1%. Nel confronto con dicembre del 2015 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi al +0,2%.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.