Turismo: nel secondo trimestre 2017 quasi un’impresa su tre è guidata da donne (negli altri settori il rapporto è di una su 5). Con 29.520 imprese su un totale di poco più di 95mila, il Nordest vanta in percentuale la maggiore presenza di imprese femminili in Italia nel comparto del turismo (31%), mentre la palma dei numeri assoluti spetta al Sud.
Nella classifica regionale, il Veneto è al 12° posto per tasso di femminilizzazione (29,8%), mentre – rimanendo nel Nordest – il Friuli Venezia Giulia occupa la 2° posizione, con un tasso del 34,3%. Ma è la provincia di Rovigo, con un tasso di femminilizzazione delle imprese del 38,4% (2° in Italia dopo Rieti), a trainare la squadra veneta. Verona, Venezia e Vicenza sono invece le province venete con il maggior numero di imprese femminili del turismo, rispettivamente con 2.322, 2.219 e 1.661 realtà.
Sono i dati di Confcommercio e Unioncamere-Isnart diffusi nei giorni scorsi a Palermo in occasione del 4° Forum di Terziario Donna-Confcommercio, che ha visto il Veneto presente con una delegazione guidata dalla presidente regionale di Terziario Donna Roberta Girelli.
“La crescita del 4,9% delle imprese femminili nel turismo fra il 2015 e il 2017 è un segnale di cambiamento – dichiara Girelli – La femminilizzazione crescente dell’imprenditoria anche in Veneto significa che stiamo conquistando spazi storicamente popolati dai colleghi, che siamo capaci di ‘tenere il punto’ e spesso di andare oltre. Mi fa piacere vedere che la crescita è in atto in tutto il Paese e, con un certo orgoglio, vedo la mia provincia, Verona, attestarsi al 9° posto in Italia per numero di imprese femminili presenti in un settore-chiave della nostra economia”.
Una ricerca CAWI condotta da ISNART su 10mila imprese, rivela che per il 44,3% degli interpellati il fenomeno dell’imprenditoria femminile è destinato a crescere, il 30,7% afferma che l’impresa al femminile nel turismo è sempre esistita, il 15,1% giudica il fenomeno come recente afferibile agli ultimi 10 anni, mentre il 10% sostiene che sia frutto di un processo iniziato negli anni ’70. Il valore aggiunto di innovazione apportato dalle donne al settore appare fortemente connesso al «core» di prodotto dell’impresa in termini di diversificazione e vision (69,3%).
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