A metà gennaio inizierà il corso di alta formazione Master della Cucina Italiana, ma tra qualche giorno, al Centro Formazione Esac - Confcommercio Vicenza, sarà già tempo di selezioni per individuare, tra coloro che hanno inviato la candidatura o si iscriveranno prossimamente (c’è ancora qualche settimana di tempo per farlo), i 20 allievi ammessi all’edizione 2018.
Il Master è, infatti, un corso che si svolge una volta l’anno, dura cinque mesi, per un totale di 800 ore di lezione, a cui se ne aggiungono altri quattro di tirocinio presso i migliori ristoranti stellati d’Italia. Talento e passione per la cucina sono quindi le carte necessarie per entrare nella nuova squadra di allievi; poi studio, determinazione ed esperienze faranno la differenza nel definire la strada verso il successo di ciascun potenziale chef. In questo percorso, il Master della Cucina Italiana si inserisce dando agli allievi un ampio bagaglio di competenze per affrontare la carriera nella ristorazione di qualità che derivano dall’apprendere tecniche, conoscenze e segreti dai più quotati cuochi italiani e professionisti del settore enogastronomico.
Come ogni anno, il piano didattico del Master è messo a punto dal Comitato Scientifico composto dal presidente di Esac Spa Sergio Rebecca, dallo chef Massimiliano Alajmo, il manager Raffaele Alajmo e il medico nutrizionista Mauro Defendente Febbrari: dalla scelta dei docenti fino alle visite culturali, passando per il programma quotidiano di pratica e studio, ogni giorno si alternano ore di lezione di cucina e pasticceria d’autore, sommellerie, materie scientifiche, manageriali, artistiche e visite aziendali. La novità decisa proprio in questi giorni dal comitato scientifico è la presenza costante a fianco degli allievi, come resident chef, di Alfredo Chiocchetti, un cuoco che fino a qualche anno fa reggeva le sorti del ristorante Scrigno del Duomo a Trento e che ora dedica tutta la sua grande esperienza di chef titolato alla consulenza e alla formazione di giovani allievi.
Chiocchetti fa parte di una squadra di docenti di altissimo livello, nella quale entra quest’anno – altra importante novità – lo chef Ernesto Iaccarino dello storico ristorante bistellato Don Alfonso 1880, fondato dal padre Alfonso che nel luglio scorso ha tenuto la Lectio Magistralis di chiusura dell’edizione 2017.
Al loro fianco, professionisti dell’enogastronomia, come i professori universitari Davide Cassi, Massimo Montanari, Danilo Gasparini, solo per citarne alcuni; pasticceri di livello internazionale come il campione del mondo Emmanuele Forcone e Corrado Assenza, e un team di chef che totalizzano ben 33 stelle Michelin, tra i quali Enrico Crippa, Chicco Cerea, Massimiliano Alajmo, Giancarlo Perbellini, Pino Cuttaia, Gennaro Esposito, Nicola Portinari e molti altri ancora.
Ad oggi il 95% degli alunni delle 5 edizioni finora concluse ha continuato a lavorare nel settore. C’è chi dopo il tirocinio nella cucina del ristorante stellato è entrato definitivamente a far parte della brigata degli chef del calibro di Massimo Bottura, Massimiliano Alajmo, Giovanni Santini, solo per citare i nomi più noti; chi, invece, ha aperto un proprio locale o ancora chi, forte di un bagaglio di competenze di tutto rispetto, viaggia per il mondo trovando sempre un lavoro che gli consente di accumulare esperienza.
Il Master della Cucina Italiana non è infatti semplicemente un’accademia di alta formazione, finalizzata ad apprendere le migliori tecniche di cucina a fianco di alcuni dei più noti chef “stellati” italiani: è soprattutto un corso che forgia la personalità degli allievi, facendo emergere il loro autentico talento.
Le iscrizioni alla sesta edizione del corso, che inizierà il 15 gennaio 2018, sono aperte e la scheda di candidatura per accedere alle selezioni è scaricabile dal sito www.mastercucinaitaliana.it oppure è reperibile presso il Centro Formazione Esac, in via Piazzon, 40 a Creazzo (VI).
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.