Sostenere i giovani nel complesso percorso che li porta a scegliere la loro professione futura e farlo non solo prospettando le opportunità presenti nel mondo del lavoro, ma offrendo anche occasioni di crescita e di sviluppo delle fondamentali skills oggi utili per mettere a frutto i propri talenti. È questo l’obiettivo principale di “My Future Job”, il progetto di orientamento messo in campo da Confcommercio Vicenza - con il contributo della Camera di Commercio di Vicenza e il supporto operativo di Esac Formazione - che prevede una pluralità di azioni rivolte a due specifici target: i giovani NEET, acronimo di Not in Education, Employment or Training, vale a dire chi in questo momento non studia e non lavora, e gli studenti degli istituti superiori della provincia.
“Alle scuole – spiega Sara Patrizi, responsabile del progetto – offriamo la possibilità di scegliere quella che ritengono essere l’azione più utile per i propri studenti rispetto ad un ventaglio di possibili interventi che abbiamo predisposto con i nostri esperti. C’è la classica presentazione delle professioni del terziario e delle opportunità oggi più gettonate, ma ci sono anche le storie d’impresa con le coinvolgenti testimonianze di chi ha creato realtà diventate leader nei propri settori, come il recente appuntamento che abbiamo tenuto all’Istituto Almerico Da Schio. E poi ci sono gli interventi di qualificati formatori che operano solitamente in ambito aziendale e che in questo caso, invece, puntano a dare agli studenti tutti quegli essenziali input che li aiuteranno a emergere e a realizzarsi nel mondo del lavoro”.
Si parla ad esempio di leadership con la psicologa Alessia Rizzo, che il 20 marzo e il 3 aprile terrà due sessioni con gli alunni delle classi terze commerciali dell’Istituto Da Schio sul tema “Favorire la leadership tra i banchi di scuola”. Sempre al Da Schio, l’8 aprile questa volta con le classi terze del servizio sala e con le quarte dell’indirizzo commerciale, si parlerà invece di “Life design: progettare una vita” con l’esperto Riccardo Maggiolo, “il life design è una tecnica – spiega Sara Patrizi - che tra le altre cose aiuta i ragazzi a identificare i propri valori, gestire meglio le proprie emozioni, capire cos'è la responsabilità e progettare un piano di vita costruendo vari scenari di futuri desiderabili”. All'Istituto Farina è stato poi sviluppato un articolato progetto per sviluppare le life skills e le soft skills che sono necessarie agli allievi per gestirsi nel presente per collaborare con i propri compagni ma anche nel futuro mondo del lavoro. Il percorso comprende: la gestione dei conflitti, la capacità di negoziazione e strategie di vendita, la leadership e la capacità decisionale, il problem solving e decision making, le intelligenze multiple e poi il self empowerment e l'autostima (su questi due argomenti è previsto un incontro il 15 aprile). Gli interventi sono stati condotti da Samia Zarantonello, facilitatrice soft skills, career coach e appassionata di processi formativi e orientamento al lavoro, coinvolgendo gli studenti con teoria e molte sessioni pratiche e ludiche.
La formula studiata da Confcommercio Vicenza per questi incontri è, come si diceva, quella dell’on demand da parte delle scuole: “Abbiamo dedicato una sezione del sito istituzionale www.ascom.vi.it proprio all’orientamento, un’iniziativa che si inserisce nella Rete Orietainsieme – conclude Sara Patrizi - : le scuole possono consultare i moduli di intervento e chiederci di attivare gli incontri, spaziando in vari ambiti; si va da temi più prettamente imprenditoriali, ad esempio come si passa da un’idea a costruire un’impresa o quali sono i nuovi trend del turismo, a quelli più specifici per chi, finita la scuola, vuole entrare nel mondo del lavoro e vuole conoscere quali sono le professioni più ricercate, fino, appunto, agli interventi più legati alla crescita personale come quelli che proponiamo nei prossimi giorni”.
Un’ampia scelta, per ragazzi che hanno la necessità di acquisire conoscenze e competenze utili ad affrontare il futurop con maggiore consapevolezza in un mondo, anche del lavoro, sempre più complesso.
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