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SEI COMUNI DELLA VALLE DEL CHIAMPO SCELGONO DI POTENZIARE LO SMART WORKING

Grazie al progetto “Ir-rompere nella PA: modelli di Lavoro Agile per i Comuni della Valle del Chiampo” di Esac Spa – Confcommercio” e all’impegno dei sindaci di sei Amministrazioni comunali del territorio

venerdì 16 ottobre 2020

A novembre partirà il progetto per promuovere l’adozione di modelli stabili di lavoro agile in sei amministrazioni della Valle del Chiampo, vale a dire Chiampo, Nogarole Vicentino, Montorso Vicentino, Crespadoro, Altissimo, San Pietro Mussolino. In ciascuna di queste organizzazioni, seguendo un percorso formativo comune, ma comunque tarato sulle singole caratteristiche dimensionali e organizzative, il personale interno arriverà a dotarsi di competenze e di strumentazioni hardware per attuare in modo continuativo il cosiddetto “Smart Working”.

Il progetto denominato “Ir-rompere nella PA: modelli di lavoro agile per i comuni della Valle del Chiampo” è stato messo a punto da Esac Spa, agenzia formativa di Confcommercio Vicenza, nell’ambito del bando FSE della Regione del Veneto “Smart Work nella PA. Dall’emergenza a un nuovo modello di organizzazione del lavoro nella Pubblica Amministrazione”- DGR n. 819.
L’iniziativa di ESAC si inserisce pienamente nel processo di digitalizzazione già avviato dai sei Comuni in periodo pre-Covid ed offre l’opportunità alle Amministrazioni pubbliche di essere sempre più digitalizzate e ai cittadini di comunicare e accedere ai servizi comunali prevalentemente via web, riducendo nel contempo i rischi e le possibilità di contagio, senza compromettere le attività a servizio della comunità.

Con l’attuazione del progetto, che coinvolge almeno 40 dipendenti dei sei Comuni, sarà possibile trasformare lo smart working da scelta emergenziale, improvvisata in periodo di pandemia, a modello di lavoro stabile e pianificato, a vantaggio del territorio e del sistema nel suo complesso.
E’ questo il convincimento dei sindaci che hanno aderito all’iniziativa: Matteo Macilotti (Chiampo), Diego Zaffari (Montorso), Gabriele Tasso (San Pietro Mussolino) Emanuela Dal Cengio (Crespadoro), Romina Bauce (Nogarole Vicentino), Omar Loris Trevisan (Altissimo).
Si punterà, quindi, ad accrescere la consapevolezza e la preparazione culturale e tecnica necessarie per applicare con efficacia ed efficienza i nuovi modelli di lavoro.

Un primo incontro per definire le fasi attuative del progetto si è svolto mercoledì 14 ottobre, a Vicenza, nella sede della Confcommercio provinciale, con la partecipazione di sindaci e rappresentanti dei sei Comuni e delle tre società, partner operativi: Ardesia srl di Vicenza, che si occuperà di ottimizzare un sistema IT per i flussi documentali; De.da Group Spa di Trento che affiancherà le amministrazioni nello sviluppo dei processi di digitalizzazione, Maggioli Spa di Sant’Arcangelo di Romagna, che svilupperà soluzioni innovative per rispondere alle esigenze dei singoli uffici, in relazione allo svolgimento delle loro attività quotidiane di servizio ai cittadini.
Ad accogliere i partecipanti all’incontro, l’amministratore delegato di ESAC Spa Ernesto Boschiero (che ricopre anche il ruolo di direttore di Confcommercio Vicenza) e Annamaria Fontana, consulente per Esac Spa e coordinatrice del progetto.

“La strada della digitalizzazione intrapresa nella Pubblica Amministrazione – ha rilevato Boschiero, aprendo l’incontro – porterà indubbi vantaggi ai cittadini, soprattutto in termini di sburocratizzazione delle procedure e di riduzione dei tempi necessari ai vari adempimenti, perseguendo un rapporto sempre più agile tra il cittadino e l’ente di riferimento. In questo contesto, occorre ideare nuovi sistemi e modelli di lavoro con sempre più ad alto valore aggiunto. Crediamo – ha, quindi, aggiunto – nell’importanza di questo progetto, condiviso tra comuni partner, che promuove lo sviluppo omogeneo di modelli di smart working, sia dal punto di vista culturale e organizzativo, sia sul piano dello sviluppo tecnologico. Nella realtà, l’emergenza Covid-19 sta accelerando questo processo e rappresenta un’occasione per implementare stabilmente il lavoro agile: molti lavori individuali possono, infatti, essere svolti in modo efficiente anche da casa, garantendo lo stesso valore al servizio svolto”.

Annamaria Fontana nel presentare i vari step del progetto ha illustrato le tre aree tematiche, vale a dire: sviluppo della cultura dello smart working; creazione di modelli di smart working; sviluppo di competenze nell’utilizzo della tecnologia collaborativa; si è quindi soffermata sul “bonus di connettività” previsto dal progetto per ciascuna struttura, che nell’insieme assorbe metà delle risorse FSE stanziate per il progetto e che sarà utilizzabile per l’acquisto della strumentazione abilitante o di supporto allo smart working: computer portatili, hardware, software, accesso alle piattaforme digitali e i cloud.

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