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LA STRATEGIA ITALIANA PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Cosa prevede, per il mondo delle imprese, il documento triennale diffuso alcuni giorni fa dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, assieme ad AgiD

lunedì 08 aprile 2024
LA STRATEGIA ITALIANA PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE LA STRATEGIA ITALIANA PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Nei giorni scorsi il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, assieme ad AgiD (Agenzia per l’Italia Digitale), ha pubblicato un report di sintesi della Strategia italiana per l’Intelligenza artificiale 2024-2026. Si tratta di un documento che ha l’obiettivo di coordinare e finalizzare gli sforzi di tutti gli attori coinvolti sul tema dell’AI, operando in stretta sinergia con la comunità Europea e internazionale, per favorire un sistema di regole coerenti con principi etici e di responsabilità sociale, e contemplando una serie di fattori interconnessi, tra cui la privacy, la sicurezza, le questioni di genere, i temi ambientali e la sostenibilità.

Quattro sono le direttrici lungo cui questo progetto prende corpo: Ricerca, Pubblica Amministrazione, Imprese e Formazione, accompagnate da iniziative di potenziamento alle infrastrutture che abilitano l’innovazione e dalla previsione di un sistema per l’attuazione, il coordinamento e il monitoraggio delle attività.

Per quanto riguarda il mondo delle imprese, secondo il documento di sintesi  la forte vocazione nell’innovazione e nell’automazione delle nostre imprese le porterà ad “abbracciare convintamente la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, che rappresenta, pertanto, il naturale percorso di sviluppo per il sistema produttivo e imprenditoriale. In questo percorso – prosegue il documento - , sarà necessario articolare un progetto strategico che si muova su un duplice livello di azione. Da una parte, si dovrà puntare a valorizzare il ruolo delle imprese ICT italiane quale elemento abilitante lo sviluppo di nuove soluzioni e applicazioni di IA, accrescendone le possibilità di sviluppare iniziative progettuali, promuovendo la loro capacità di porsi in sinergia con le Università e i centri di ricerca, e facilitando la definizione di reti di relazioni nel contesto nazionale che possano creare livelli di competenze e massa critica, su specifici ambiti tecnologici e applicativi, tali da poter emergere a livello internazionale. Parallelamente alle azioni rivolte al mondo ICT – prosegue il documento di sintesi -, la strategia per le imprese dovrà però saper rivolgersi al mondo che non opera direttamente nello sviluppo di soluzioni tecnologiche ma che, viceversa, da tale mondo riceve stimoli importanti per l’innovazione della propria catena del valore. La trasformazione digitale ha infatti posto, già da alcuni anni, imprenditori e manager di fronte alla necessità di riorientare le strategie verso una centralità del dato e dell’IA per la competitività di impresa, anche nell’ottica delle future sfide sulla sostenibilità ambientale”.

Per gli estensori della Strategia Italiana, dunque, “sarà sempre più rilevante saper affermare la necessità di un nuovo approccio operativo aziendale e di una nuova centralità – da affiancare a quella produttiva – riguardante la trasformazione dei dati in insight, azioni e decisioni e l’abilitazione di nuovi processi attraverso l’uso di sistemi di IA, anche di natura generativa. Nella definizione di strategie coerenti con questa visione, sarà inoltre necessario tenere conto delle peculiarità del tessuto produttivo italiano, progettando e affermando un ecosistema dell’innovazione guidata dall’IA, che sia in grado qualificare una prospettiva in cui l’eccellenza delle imprese italiane viene rafforzata da soluzioni innovative orientate a valorizzarne i tratti distintivi”.

Tra le azioni che saranno messe in campo, indicate nella strategia, quella di creare un ecosistema di facilitatori per l’AI nelle PMI, che intercettino i bisogni di innovazione delle imprese, erogando servizi di innovazione basati sull’IA e abilitando soluzioni utilizzabili in chiave di interoperabilità, anche in contesti di filiere.

Quindi sostenere lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA, prevendendo un fondo finanziario dedicato a sostegno di specifiche iniziative progettuali, promosse da rete di imprese o da singole imprese, accompagnate con una pluralità di altri sistemi, quali corporate venture, private equity e voucher per l’innovazione.

Istituire una rete di laboratori per lo sviluppo di applicazioni IA in contesti industriali, che coinvolgano imprese in collaborazione con enti di ricerca, per condurre ricerca applicata e con un focus di mercato, abilitando nuove soluzioni e sperimentandone verticalizzazioni.

Sostenere lo sviluppo di start-up nell’IA, definendo uno specifico fondo che si rivolga alle nuove impese ad alto contenuto di innovazione nel settore, favorendo al contempo l’interconnessione con le imprese utilizzatrici di IA e con gli attori che già operano nei percorsi di accelerazione e incubazione, a livello accademico e in ambito privato.

Sostenere le aziende ICT che sviluppano tecnologie di IA, definendo misure di sostegno per gestire pratiche di compliance normativa e certificazione, e per incentivare l’accesso alle sandboxes previste nell’AI Act per la sperimentazione di soluzioni innovative”.

Resta aggiornato sulle notizie di interesse per le imprese relative all’Intelligenza Artificiale nella speciale sezione presente nel nostro sito Confcommerciovicenza.info.

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