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CANONE RAI: UN'ALTRA LOTTA CON LA BUROCRAZIA

I privati lo pagheranno direttamente con la fattura dell'energia elettrica, ma è una "semplificazione" con molte trappole e per nulla agevole

giovedì 07 aprile 2016

Il pagamento del canone Rai all’interno della bolletta dell’energia elettrica rischia di trasformarsi nell’ennesima lotta tra cittadino e burocrazia, con la sbandierata semplificazione che ancora una volta viene dimenticata.
Tutto, a prima vista appare lineare: il possessore di una tivù non dovrebbe più preoccuparsi di nulla perché il canone viene automaticamente addebitato in bolletta sulla base della presunzione che ad ogni fornitura di energia elettrica corrisponda il possesso di un apparecchio atto o adattabile alla ricezione del servizio pubblico radiotelevisivo.
Peccato che i casi “anomali”, in cui si rischia di pagare la tassa  più volte, siano tutt’altro che rari. Il nostro invito, in questo senso, è di controllare bene la vostra situazione prima del prossimo 30 aprile, data in cui si possono comunicare all’Agenzia delle Entrate eventuali variazioni.
A cosa prestare attenzione? Quando in una famiglia ci sono due o più bollette elettiche intestate a due persone differenti, allora bisognerà dichiarare che il canone non deve essere addebitato in nessuna delle utenze intestate al dichiarante, in quanto è già pagato con la fattura per l’elettricità intestata all’altro componente della stessa famiglia anagrafica (in tal caso bisognerà specificare il codice fiscale di chi paga).
Ne consegue che se si hanno due o più case, ma la bolletta elettrica è sempre intestata ad un solo componente della famiglia (sempre alla moglie ad esempio), allora non si deve presentare alcuna autocertificazione, nemmeno se il vecchio abbonato Rai era il marito.
Per analogia, attenzione anche alle utenze elettriche intestate, ad esempio, a persone della famiglia che sono decedute (capita spesso che non si proceda al cambio di intestatario), perché se altri componenti della stessa famiglia hanno a loro nome altre forniture, c’è il concreto rischio di pagare più volte la tassa.
Poi c’è ovviamente tutta la casistica di chi non detiene apparecchi televisivi in nessuna delle abitazioni per le quali è titolare di utenza elettrica per uso domestico (o non detiene un ulteriore apparecchio televisivo oltre quello per cui è stata presentata, entro il 31 dicembre 2015, denuncia di cessazione per suggellamento). Anche in questo caso  va fatta comunicazione all’Agenzia delle Entrate, che va ripetuta ogni anno. Così come va fatta comunicazione in tutti quei casi in cui c'è necessità di variare una dichiarazione sostitutiva già presentata, perché i presupposti sono cambiati.
Veniamo ora, però, ad un altro fardello, ancora più complesso, che i cittadini devono accollarsi: quello di inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate in tutti i casi che abbiamo appena esposto e in generale per tutte le variazioni che intendiamo richiedere.
Per farlo si deve utilizzare un apposito modello reperibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it), del Ministero dell'economia e delle finanze (www.finanze.gov.it) e della RAI www.canone.RAI.it.
Il modello va presentato telematicamente da parte del contribuente e mediante una specifica applicazione web sul sito dell'Agenzia, alla quale si accede con le credenziali Fisconline o Entratel. E chi non ha dimestichezza con i computer e il web? Il modello può essere presentato, unitamente a una copia di un documento d'identità, anche tramite servizio postale in plico raccomandato senza busta, che non è esattamente una modalità comune ai più…
Chiaro che di fronte a tutte queste complicazioni per molti la scelta, consentita dall’Agenzia delle Entrate,  sarà quella di rivolgersi ad un intermediario abilitato (per informazioni chiamare Confcommercio Vicenza al tel. 0444 964300),  il quale presenterà la comunicazione per conto del contribuente, consegnando al dichiarante una copia della ricevuta rilasciata dall'Agenzia.
Vanno ricordate, infine, le scadenze: per il 2016, la dichiarazione sostitutiva avrà effetto per l'intero canone dovuto nell'anno se presentata tramite raccomandata entro il 30 aprile 2016 o in via telematica entro il 10 maggio 2016.  L’addebito del Canone Rai, che sarà quest’anno di 100 euro, inizierà con la prima fattura elettrica successiva al 1.luglio 2016 e verrà dilazionato in 10 rate mensili.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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