Da settembre 2019 scatta una maggiore attenzione da parte delle Autorità su chi movimenta, fra prelievi e versamenti, complessivamente oltre 10mila euro in un mese di contanti. L’utilizzo “anomalo” di contanti potrebbe celare, infatti, la possibilità di operazioni di riciclaggio ed evasione da parte della criminalità organizzata.
Così gli Istituti di credito e gli intermediari finanziari, entro il 16 settembre, dovranno inviare all’Unità di informazione finanziari (UIF), incardinata presso la Banca d’Italia, gli sforamenti sul contante relativi ai mesi di aprile, maggio, giugno e luglio 2019. Poi le comunicazioni dovranno diventare mensili.
L’obbligo, già introdotto nel 2017 con le modifiche al decreto Antiriciclaggio (DLGS231/2007), è stato definito con il provvedimento dell’Uif del marzo scorso.
Va evidenziato che le comunicazioni oggettive non sono controlli fiscali, né di polizia, ma servono a far emergere le operazioni realmente a rischio di riciclaggio o terrorismo.
Va infine ricordato che, al di là delle nuove disposizioni sulle comunicazioni oggettive sui prelievi e versamenti in contanti, resta invariata la soglia dei 3 mila euro a partire dalla quale non si possono effettuare transazioni tra privati tramite cash, ma bisogna ricorrere a strumenti tracciabili.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.