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DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI VIA LIBERA AI BONUS FISCALI

Approvato il decreto di proroga degli sgravi per l'efficienza energetica degli edifici (dal 55% al 65%) e per le ristrutturazioni

martedì 04 giugno 2013
Palazzo Chigi, sede del Governo Palazzo Chigi, sede del Governo
Fonte: Confcommercio nazionale
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto di proroga del bonus fiscale per l'efficienza energetica degli edifici e del bonus sulle ristrutturazioni edilizie in scadenza a fine giugno. La percentuale dell'ecobonus sale dal 55% al 65% (la durata si sdoppia: la proroga sarà di un anno per i condomini e di 6 mesi per i privati cittadini), mentre quella degli sgravi sulle ristrutturazioni è confermata al 50% fino a dicembre 2013. Lo sgravio Irpef del 50% sulle ristrutturazioni edilizie semplici è previsto per spese fino ad un ammontare complessivo non superiore a 96mila euro (48mila euro nel regime ordinario). La proroga è stata estesa all'acquisto di mobili, per l'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione, per un massimo di 10mila euro (in pratica si concede un bonus di 5mila); le detrazioni riguarderanno anche gli interventi di ristrutturazione relativi all'adozione di misure antisismiche, nonché all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica delle parti strutturali degli edifici. Per quanto riguarda lo sgravio fiscale del 65% per l'efficienza energetica, è concentrato "sugli interventi strutturali sull'involucro edilizio". Beneficeranno dello sgravio le spese sostenute a partire dal primo luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell'intero edificio). La detrazione sarà ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Per entrambi i bonus, Palazzo Chigi avverte che si tratta di "un'ultima conferma, non ne sono previste successive". Per coprire i 200 milioni annui degli ecobonus, come ha annunciato il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, nel 2014 salirà dal 4 al 21% l'Iva dei prodotti non editoriali venduti assieme a quelli editoriali e dal 4 al 10% quella di bevande e prodotti alimentari dei distributori automatici.

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