Ripartono dal 6 maggio gli incentivi per le auto ecologiche. Lo ha reso noto il ministro dello Sviluppo economico che ha firmato il decreto per le risorse, che ammontano a poco più di 30 milioni di euro. I contributi puntano a favorire l`acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa (elettrici, ibridi, a metano, biometano, Gpl, biocombustibili, idrogeno) con emissioni di anidride carbonica (CO2), allo scarico, non superiori, rispettivamente a 120, 95 e 50 g/km. In questo modo è incentivata la diffusione di veicoli a basse emissioni di sostanze "climalteranti", come la CO2, e di altre sostanze inquinanti. Sono ammesse agli incentivi le automobili, i veicoli commerciali leggeri, i ciclomotori e motocicli a due e tre ruote, quadricicli. Per il 2014, i fondi a disposizione ammontano a 31,3 milioni di euro a cui si aggiungono le risorse non utilizzate nel 2013, per un totale di 63,4 milioni di euro. Ecco come sono ripartite le risorse: 15% per l`acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; 35% per l`acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km; 50% per l`acquisto di veicoli destinati all`uso di terzi o utilizzati nell`esercizio di imprese, arti e professioni, e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell`attività propria dell`impresa, (dietro obbligatoria rottamazione di un corrispondente veicolo obsoleto), con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km. Per i veicoli acquistati nel 2014 il contributo è pari, per tutti i veicoli ammissibili, al 20% del costo complessivo del veicolo così come risultante dal contratto di acquisto (e prima delle imposte), con un tetto massimo di 5.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; 4.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km; 2.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.
Federauto: "i nuovi incentivi sono il porcellum dell'auto"
"Questa manovra è quasi la fotocopia degli incentivi 2013: si tratta di un 'porcellum dell'auto' che riguarderà solo l'1% del mercato privati. In pratica è come usare una goccia d'acqua per spegnere un incendio". E' il commento del presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, sui nuovi 'incentivi ecologici' varati dal governo e in partenza dal prossimo 6 maggio. "Le risorse - ha proseguito il presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus – sono ridottissime, e per le aziende le condizioni di accesso sono impossibili. Le Partite Iva, infatti, per accedervi hanno l'obbligo di rottamare un autoveicolo di almeno 10 anni. La riprova che questa impostazione non funziona è che lo scorso anno i fondi a disposizione dei privati sono terminati in mezza giornata - mezza giornata - mentre quelli per le aziende sono rimasti in larga parte inutilizzati. Abbiamo in sostanza buttato soldi pubblici senza allargare il mercato, né ottenere alcun dato interessante ai fini statistici. Motivo unico, lo voglio ricordare, per cui erano stati pensati questi incentivi nel lontano 2012". "E' da mesi e mesi che noi dichiariamo che questi incentivi non li vogliamo - ha concluso il presidente di Federauto - e a nessuno sembra interessare. Io personalmente non ho mai sentito nessuno affermare di voler rinunciare a soldi pubblici a sostegno del suo comparto, e il fatto che noi ci siamo spinti a tanto dovrebbe far riflettere il nuovo Governo, in primis il premier Renzi e il ministro Guidi. Ci hanno spiegato all'epoca che non sono misure per sostenere il mercato, ma un 'esperimento' per ricavare dati e tendenze. Noi riteniamo che non sia il momento storico per fare esperimenti con i soldi pubblici. In ottica di spending review ogni singolo euro pubblico, che poi sono le nostre tasse, è importante. E questa operazione, per prima cosa, non è etica. Il mondo dell'automotive in Italia occupa 1.200.000 persone, fattura l'11,4% del Pil, e sta perdendo il 35% del fatturato rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Noi abbiamo bisogno di un piano organico a tutto tondo. Lo Stato introiterebbe più denaro, svecchieremmo il circolante con benefici per la sicurezza e l'ambiente e sosterremmo il mondo del lavoro. Abbiamo da poco presentato il nostro piano al premier Renzi, ma ad oggi non abbiamo ricevuto segnali. A parte il rinnovo di questa iniziativa – appresa dagli organi di stampa - per certi versi incomprensibile".
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