La X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati ha emanato un testo base unificato sulla "disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali" che a breve sarà discusso in Parlamento. Il testo dispone dodici giorni di chiusura obbligatoria per tutti gli esercizi commerciali (esclusi pubblici esercizi, edicole, fiorai e stazioni di servizio), in concomitanza con le maggiori festività civili e religiose: primo gennaio, Epifania, 25 aprile, Pasqua, Pasquetta, primo maggio, 2 giugno, Ferragosto, primo novembre, 8 dicembre, Natale e Santo Stefano. Inoltre prevede che i Comuni, consultate le associazioni di categoria, possano sostituire fino a sei di tali festività con altrettanti giorni di chiusura nel corso dell'anno. Proposti, infine, incentivi fiscali e contributi (per ristrutturazioni, informatizzazione, efficienza energetica) a favore dei negozi fino a 150 metri quadri nei Comuni con meno di 10mila abitanti e fino a 250 metri quadri negli altri.
Confcommercio: "deroghe certe dentro leggi chiare è la giusta direzione"
"Per affrontare il tema degli orari degli esercizi commerciali bisogna innanzitutto sgombrare il campo da luoghi comuni e riportare le opinioni di parte nel loro alveo naturale. A cominciare dal provvedimento Monti del 2011 sulla liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura degli esercizi commerciali che, infatti, non è stato di stimolo ai consumi, rimasti drammaticamente fermi al palo, né tantomeno ha favorito la crescita occupazionale e non ha portato alcun ulteriore beneficio ai consumatori. Ma soprattutto, perché il valore del pluralismo distributivo non può essere derubricato a fatto marginale perché questo modello risponde alle mutate esigenze dei consumatori, ai diversi stili di vita e corrisponde alla orografia del nostro paese. Dunque, il tema non è solo economico ma ha anche riflessi di natura sociale che, nel rispetto della nostra cultura, non possono essere ignorati": è quanto afferma Confcommercio-Imprese per l'Italia circa la discussione in corso sul provvedimento in materia di orari di apertura degli esercizi commerciali. "Il commercio, che peraltro continua a scontare gli effetti di una recessione che sembra non finire mai, è un settore già liberalizzato da tempo e che ha lasciato sul mercato solo imprese competitive. Inoltre, rispetto agli altri paesi, il sistema italiano della distribuzione commerciale, fatto di piccole, medie e grandi imprese, assicura ai consumatori livelli di servizio fra i più elevati in Europa e gli esercizi commerciali italiani risultano mediamente più aperti. In questo quadro – conclude Confcommercio - il nuovo testo unificato presentato dalla Commissione attività produttive della Camera va certamente nella giusta direzione e risponde sostanzialmente alle richieste più volte avanzate da Confcommercio perché coglie l'obiettivo di avere deroghe certe dentro leggi chiare. Infatti, un minimo di regolamentazione certamente contribuisce a consolidare il modello distributivo italiano consentendo ai territori di valorizzare la propria vocazione turistica e commerciale, anche in particolari periodi dell'anno, e alle imprese di contenere i costi e di avere una corretta e certa attività di gestione garantendo, al tempo stesso, un adeguato livello nell'offerta dei servizi ai consumatori". Confcommercio auspica infine che il governo "metta a disposizione adeguate risorse per il fondo per il sostegno delle micro, piccole e medie imprese del commercio previsto dal nuovo testo unificato, strumento indispensabile per il comparto specialmente in una fase in cui la crisi non è ancora superata".
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.