lunedì 03 novembre 2014
Si ampliano i giorni di apertura per la ristorazione e il numero degli ospiti per l'alloggio, aumenta la percentuale di prodotti aziendali . “Ma quella sugli agriturismi è una riforma di carta”. Questo il giudizio di Confcommercio Veneto che, in merito alla nuova legge regionale in materia, si chiede come quelli offerti dagli agriturismi si siano trasformati nel tempo da servizi ‘complementari’ - così come stabilisce da sempre la legge - in servizi preponderanti.
“La funzione dell’agriturismo nasce come complementarietà dell’attività agricola – ricorda il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon – Ma quest’ultima risulta oggi snaturata a favore di una funzione prevalentemente turistico-ricettiva e della ristorazione, dove la ‘famosa’ complementarietà consiste nel costruire piscine e organizzare banchetti di nozze con menu che, per varietà di prodotti presenti, difficilmente un’attività agricola potrebbe consentire. Siamo onesti - aggiunge Zanon – Se gli agriturismi, ‘complice’ anche l’impossibilità di effettuare i controlli necessari a far rispettare la legge, si sono evoluti in questa direzione, tanto varrebbe inquadrarli nel mercato della ristorazione e del turismo, con lo stesso panorama legislativo, amministrativo, fiscale e del lavoro i cui si muovono ad esempio alberghi e ristoranti”.
“Anziché investire tempo e risorse per far crescere questo settore border line non sarebbe meglio per tutti investire in un aumento della competitività complessiva lavorando ciascuno al massimo nel proprio ambito di competenza - conclude Zanon - per ottimizzare l'uso delle risorse pubbliche e ricreare in tal modo lavoro vero e buono?”
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