lunedì 16 marzo 2015
Confcommercio Veneto è fortemente preoccupata per la modifica di un articolo della Legge 11 del 2004 in tema di paesaggio e governo del territorio. Si tratta dell’introduzione dell’articolo 18 ter, approvata con urgenza dalla Regione Veneto, che consentirà di edificare nuovi insediamenti urbanistici, anche commerciali – fino a 1.500 metri quadri - come supermercati e piccoli centri dello shopping, su terreni agricoli. Il tutto abbattendo i vincoli di tutela del paesaggio precedentemente stabiliti dalla stessa legge, e rendendo ancora più ‘easy’ l’operazione grazie a una semplificazione burocratica.
Il paradosso è che la legge in questione tratta di “Norme per il governo del territorio in materia di paesaggio”. Una contraddizione fra premesse e conclusioni che Confcommercio Veneto non digerisce.
“Esprimo preoccupazione, per il futuro – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon - In un questo scorcio di legislatura regionale assistiamo a una incoerenza rispetto a quanto affermato nei principi di alcune leggi regionali che gli stessi Consiglieri hanno sostenuto e votato. Non solo: si approvano variazioni a leggi che riguardano direttamente un settore fondamentale della nostra economia, come il Terziario, senza aver previsto un confronto con le associazioni imprenditoriali di categoria. Mi sembrava di aver capito che sulla tutela del territorio la Regione fosse al nostro fianco, così come sulla necessaria rivitalizzazione dei centri storici…”.
“Avevamo condiviso i principi della Legge regionale, volti a ridurre il consumo di suolo e a valorizzare i centri storici urbani, ritenendo quel passo indispensabile – ricorda il segretario generale di Confcommercio Veneto Eugenio Gattolin – Oggi scopriamo che con questa nuova variante anche in paesi di piccole dimensioni si potranno costruire strutture commerciali fino a 1500 metri quadri di superficie. Siamo preoccupati per le ricadute in termini di ulteriori chiusure di negozi di vicinato e per le conseguenti perdite di posti di lavoro”.
“Colpiscono le contraddizioni della Regione tra le dichiarazioni volte a tutelare l’ambiente e a limitare il consumo di suolo e le continue deroghe a tali principi. Deroghe che difficilmente si possono continuare a giustificare con motivazioni legate alla crescita economica e alle opportunità occupazionali. Inoltre - conclude Gattolin - non si capisce l’urgenza di tale provvedimento in questa fase finale di legislatura”.
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