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INASPRITE LE SANZIONI SU PESCA E ACQUACOLTURA

Il "collegato agricoltura" ha modificato la normativa, introducendo pesanti conseguenze per irregolarità, che interessano anche negozi e ristoranti

lunedì 26 settembre 2016

La legge n.154 del 2016 (nota anche come “collegato agricoltura”) ha recentemente modificato il regime sanzionatorio previsto per alcune violazioni alla disciplina della pesca e dell’acquacoltura. Limitandosi alle novità più rilevanti per il settore del commercio, va detto che è ora prevista  la sospensione dell'esercizio commerciale da cinque a dieci giorni, in caso di commercializzazione o somministrazione di esemplari di specie ittiche di cui è vietata la cattura in qualunque stadio di crescita (art.  39  modifica il sistema sanzionatorio del Decreto Legislativo n. 4 del 2012).

E’ inoltre introdotta la sanzione amministrativa pecuniaria da 750 euro a 4.500 euro per  chiunque viola gli obblighi previsti dalle normative europea e nazionale vigenti in materia di etichettatura e tracciabilità, nonché gli obblighi relativi alle corrette informazioni al consumatore finale, relativamente a tutte le partite di prodotti della pesca e dell'acquacoltura, in ogni fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione, dalla cattura o raccolta alla vendita al dettaglio.
 
 

Inoltre, quando la violazione si riferisce a disposizioni che riguardano la detenzione, lo sbarco, il trasbordo, il trasporto, la commercializzazione di specie ittiche di taglia inferiore alla taglia minima, è previsto il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 1.000 euro e 75.000 euro, ovvero compresa tra 2.000 euro e 150.000 euro se le specie ittiche di taglia inferiore alla taglia minima di riferimento per la conservazione sono il tonno rosso (Thunnus thynnus) o il pesce spada (Xiphias gladius). Anche in questo caso, poi, si incorre nella sospensione dell'esercizio commerciale da cinque a dieci giorni. L’entità precisa delle sanzioni da comminare è definita anche in base a criteri legati al peso del pescato irregolare.

 Per ogni ulteriore informazione ci si può rivolgere all’Ufficio Commercio Interno di Confcommercio Vicenza (tel. 0444 9643300).

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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