Il Sistri, Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali istituito nel 2010 e mai entrato effettivamente in funzione, sarà definitivamente soppresso a partire dal gennaio del 2019. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri, attuando così nel Dl Semplificazioni la volontà politica espressa dal Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa (M5S), già nei primi giorni del suo insediamento.
"Il Sistri è stato uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti speciali - ha detto Costa -, un sistema mai entrato effettivamente in funzione, che però ha comportato costi sostenuti dalle imprese coinvolte e dallo Stato, che hanno superato i 141 milioni di euro dal 2010 ad oggi".
Dal 2010 al 2014 sono stati fatturati 290 milioni, di cui quasi 90 pagati. Dal 2015 al 2018 fatturati 66 milioni, pagati 51. Attualmente era in corso un affidamento da 260 milioni in 5 anni, che viene quindi sospeso cancellando il Sistri.
"Il Sistri aveva lo scopo, assolutamente condivisibile e anzi necessario, di tracciare l'intero sistema di rifiuti speciali del Paese, ma non è mai stato operativo - ha spiegato Costa -. Nel frattempo le imprese aderenti, quelle con più di 10 addetti, hanno dovuto pagare iscrizioni, adeguamenti tecnologici, aggiornamenti per i mezzi e per il personale e infilarsi in un ginepraio di norme, sanzioni, poi sospese, poi riattivate, quindi nuovamente sospese, esenzioni, eccezioni, nuovi obblighi: insomma un inferno normativo durato otto anni".
Dal primo gennaio 2019 il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti sarà gestito in maniera diretta dal Ministero dell'Ambiente e, fino alla sua piena operatività, i titolari soggetti alla tracciabilità dovranno continuare a usare il medesimo sistema utilizzato ora, quello cartaceo. "Abbiamo calcolato che attualmente è assicurata la tracciabilità del 65% dei rifiuti speciali - ha dichiarato Costa - L'obiettivo è arrivare almeno al 90%, risparmiando soldi e tempo per le aziende". Il nuovo Sistri, gestito direttamente dal Ministero dell'Ambiente, costerà circa 3 milioni di euro l'anno. "Si deve entrare in una sorta di Sistri 2.0 - ha concluso Costa - che digitalizzi l'intera tracciabilità dei rifiuti e i documenti fiscali, superando in tal modo il doppio binario cartaceo/digitale e il registro di carico e scarico".
Abolizione Sistri: imprese, "bene cancellazione ora chiarezza sul nuovo sistema"
"Forte apprezzamento" di Confcommercio, Confindustria, Cna, Confagricoltura e Casartigiani per la norma contenuta nel Dl semplificazioni approvata dal Consiglio dei Ministri che sopprime il sistema SISTRI.
Si tratta, rilevano le associazioni datoriali in una nota congiunta, "di una misura da tempo invocata dalle imprese, che in tutti questi anni hanno scontato le inefficienze e le criticità che hanno caratterizzato il sistema fin dal principio". Le numerose proroghe e i provvedimenti di modifica e integrazione spesso contraddittori, sottolineano, "hanno reso la normativa caotica e spesso inapplicabile, rischiando di mettere l'Italia non in regola con le disposizioni comunitarie e con l'obiettivo della tracciabilità dei rifiuti, da sempre condiviso dal mondo imprenditoriale".
Le imprese "sostengono i processi di digitalizzazione e innovazione degli adempimenti amministrativi in un'ottica di semplificazione e auspicano che il futuro sistema sia chiaro, semplice ed economico. Obiettivi che possono essere raggiunti con un adeguato coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza in fase di definizione del nuovo progetto e attraverso un periodo di sperimentazione, mai adottato in precedenza".
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