“Con l’imminente prossimo decreto (ne parliamo in questo articolo n.d.r.), si procederà, per quanto è fin qui emerso, alla proroga per ulteriori diciotto settimane degli ammortizzatori COVID-19. E’ una scelta importante. Tuttavia la previsione di oneri aggiuntivi a carico delle imprese per l’attivazione di questi ammortizzatori - laddove non si registrino le prescritte percentuali di riduzione del fatturato - contrasta con il permanere di un blocco dei licenziamenti, sia pure parzialmente rivisitato È una contraddizione che concorre a sconsigliare proroghe del divieto di licenziamento troppo prolungate e troppo universali. Così Confcommercio nazionale in una nota stampa sul Dl agosto.
“Le imprese – continua la Confederazione - non “vogliono” licenziare, ma per ripartire devono potere procedere, laddove necessario, a ristrutturazioni organizzative e gestionali. Servono, allora, non blocchi, ma strumenti, come l’assegno di ricollocazione, che accompagnino il reinserimento dei lavoratori. Insomma, servono, ancora una volta, più politiche attive per contrastare situazioni insostenibili e crescenti rischi sociali”.
Sempre sul DL agosto è dura la posizione di Federalberghi nazionale che in un comunicato stampa, dopo aver messo in evidenza i dati dei primi sette mesi dell’anno con presenze calate del 67%, e una riduzione del 57,5% dei turisti italiani e del 76,7% dei turisti stranieri, afferma: “Una tale catastrofe non può essere curata con i pannicelli caldi che abbiamo intravisto nelle bozze del decreto che il Governo si appresta ad emanare”. Il presidente Bernabò Bocca, ribadisce: “Alcuni punti del provvedimento sono a dir poco deludenti e - se non interverranno modifiche - arrecheranno ben pochi giovamenti alle imprese del turismo. Ad esempio, riservare gli esoneri contributivi alle imprese che cessano del tutto il ricorso alla cassa integrazione, significa non aver capito che l’uscita dal pantano sarà faticosa e graduale: non è realistico pensare che un albergo dall’oggi al domani possa richiamare in servizio tutto il personale. E se sarà confermato l’intendimento di riconoscere gli incentivi unicamente per le assunzioni a tempo indeterminato, saranno escluse tutte le attività stagionali”. “Da mesi ci sgoliamo per chiedere di correggere una formulazione della norma sull’IMU – continua Federalberghi -, per tener conto delle esigenze delle imprese in affitto. È esasperante constatare la disattenzione che si registra nei confronti di questo problema. Chiediamo inoltre che i bar e i ristoranti degli alberghi non vengano discriminati e possano godere delle medesime agevolazioni che sono state previste per tutti gli altri pubblici esercizi e per gli agriturismo”.
“Ieri sera (5 agosto n.d.r.)– conclude Bocca – abbiamo presentato un insieme di suggerimenti che, senza stravolgere l’impianto del decreto, consentirebbero di recepire alcune istanze di primaria importanza. Al Governo chiediamo una risposta concreta e tempestiva”.
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