mercoledì 15 dicembre 2021
Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che proroga fino al 31 marzo 2022 lo stato d'emergenza per contrastare la pandemia da coronavirus. La decisione è stata presa per far fronte alla nuova minaccia che arriva dalla variante “omicron” e nello stesso senso va un'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che prevede una “stretta” fino al 31 gennaio 2022 per tutti gli arrivi dall'estero. Ovvero, tampone obbligatorio per tutti e in più quarantena di cinque giorni per i non vaccinati. Prorogate, inoltre, le misure già previste per gli arrivi dai Paesi extraeuropei. Detto che restano in vigore, a questo punto almeno fino al 31 marzo, "green pass" e "super green pass" e tutte le altre disposizioni che da ormai quasi due anni scandiscono la nostra vita, tra le altre norme del nuovo decreto varato dal Governo troviamo:
Federalberghi, restrizioni troppo dure dal Governo per il turismo straniero
“Non comprendiamo le ragioni che inducono il Governo a definire - per l'ingresso dei cittadini stranieri in Italia - le restrizioni più rigide d'Europa, nonostante il buon esito della campagna vaccinale, che ha portato l'Italia ad ottenere i risultati migliori d'Europa”.
Così commenta Federalberghi le ultime restrizioni indicate dal Governo per ciò che riguarda il movimento turistico degli stranieri in arrivo nel nostro Paese. “Nelle scorse settimane – prosegue la federazione degli albergatori - le imprese del turismo hanno sostenuto l'ennesimo sforzo, adeguandosi alle nuove indicazioni sul green pass e sul supergreenpass, nel presupposto che il contributo di tutti avrebbe realizzato le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali”
“Tutto ci saremmo aspettati tranne questa cattiva sorpresa, che riporta indietro le lancette e respinge i turisti stranieri, dirottandoli verso i paesi concorrenti”.
“Si tratta di un grave danno per il Paese, che - secondo gli ultimi dati diffusi da Banca d'Italia - da gennaio a settembre 2021 ha visto la spesa dei turisti stranieri in Italia diminuire di circa venti miliardi di euro rispetto al corrispondente periodo del 2019”.
“A complicare la situazione intervengono i tempi di entrata in vigore dell'ordinanza (entrata in vigore il 15 dicembre n.d.r.), senza tener conto del fatto che nell'economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo. Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno prenotato il viaggio, l'alloggio e i servizi complementari”.
“Chiediamo – dice la Federalberghi - che l'ordinanza venga rimodulata al fine di consentire alle imprese e ai turisti di riorganizzarsi”. “Ribadiamo inoltre, anche alla luce della proroga dello stato di emergenza, la richiesta di inserire in legge di bilancio adeguate misure di sostegno del settore, a partire dall'esonero dei costi fissi che gravano sulle imprese del settore (seconda rata IMU e credito imposta affitti) e proroga della Cassa integrazione, per sostenere imprese e lavoratori che sono allo stremo”.
Schiavon (Federalberghi Veneto): “Così si penalizza il settore”
“Con l’energia che è diventata un bene di lusso e un’ordinanza unica in Europa che vieta l’ingresso nel Paese mi domando se qualcuno pensi ancora che il turismo sia uno dei motori della nostra economia in grado di dare un contributo fondamentale al PIL nazionale”.
Così Massimiliano Schiavon presidente di Federalberghi Veneto esprima la sua preoccupazione per la recente ordinanza del Governo che riguarda le nuove modalità di ingresso nel Paese.
“Mi rendo conto che le situazioni siano diverse da zona a zona, tuttavia, dopo due anni di emergenza mi aspetto un Governo capace di dare un minimo di programmazione a chi lavora e investe e non vede altro che aumenti di aliquote fiscali, zero ristori, zero incentivi, e zero idee per il futuro. Siamo consapevoli dell’emergenza, ma allora bisogna lavorare nell’interesse di tutte le categorie. Oggi scopriamo dai giornali che l’Italia è in Europa con regole non condivise con l’Europa. E allora mi domando se si sia consapevoli di quello che sta succedendo. Questa categoria negli ultimi due anni è stata massacrata: dal Covid, dalle misure emergenziali che non ci hanno riguardato, dalla incapacità di capire prima quello che sarebbe successo poi”.
“Allora delle due l’una: o ci mettiamo di buona lena a capire come andare avanti, oppure è evidente che stiamo andando di corsa contro un muro fermo a 100 metri. Non manca molto: con il settore della montagna appena partito e che si tiene in un fragilissimo equilibrio solo grazie al turismo nazionale, ma che guarda con molta preoccupazione alla ripresa del turismo internazionale del dopo Natale, e le città d'arte che praticamente dipendono in questi ultimi mesi solo da quello estero di prossimità, questo ulteriore impedimento che si aggiunge a quello dei vaccini non riconosciuti dei paese dell'est, mina seriamente la speranza di una ripresa di tutto il settore, indotto
Fto: “da Speranza ulteriore mazzata al turismo organizzato”
“L’ulteriore giro di vite su tamponi e quarantena deciso dal ministro Speranza in relazione ai viaggi in Europa e la conferma delle chiusure sulle mete extra Ue rappresentano un’ulteriore mazzata per il settore del turismo organizzato che va indennizzato subito e in maniera congrua”. Lo denuncia Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, per il quale “bisogna passare subito ai fatti perché lo scenario è sempre più drammatico. La notizia per cui gli Usa sconsigliano di viaggiare anche nel nostro Paese è un ulteriore campanello d’allarme che dovrebbe farci capire quanto pesa una comunicazione eccessivamente allarmistica e spingere la politica ad agire immediatamente. Il turismo organizzato è al collasso e non c’è più tempo da perdere”.
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