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MANOVRA: FONDO DA 150 MILIONI PER TURISMO, SPETTACOLO E AUTO

Presentato il maxiemendamento del Governo. Accordo politico nella maggioranza sul taglio di Irpef e Irap, quasi quattro miliardi per il caro-bollette nel primo trimestre 2022. Testo in Aula al Senato il 23 o 24 dicembre

lunedì 20 dicembre 2021
MANOVRA: FONDO DA 150 MILIONI PER TURISMO, SPETTACOLO E AUTO MANOVRA: FONDO DA 150 MILIONI PER TURISMO, SPETTACOLO E AUTO
Fonte: Confcommercio Nazionale

La prima manovra del governo Draghi è finalmente approdata al Senato e ha iniziato così il suo iter parlamentare con l'avvio della sessione di bilancio. Il ddl deve essere convertito in legge entro il 31 dicembre, il che vuol dire che la Camera non avrà di fatto tempo per intervenire sul testo approvato il 28 ottobre scorso in Consiglio dei ministri (link alle principali misure).

II lavori sono ancora fermi in Commissione Bilancio, in attesa che governo e maggioranza trovino un'intesa sugli ultimi nodi da sciogliere. L'obiettivo è quello di approvare il provvedimento prima di Natale con un voto di fiducia a questo punto previsto per giovedì prossimo.

Nel frattempo sono arrivati gli attesi emendamenti del governo che recepiscono alcune delle misure chieste dai gruppi parlamentari, dal taglio Irpef e Irap alle modifiche del patent box e alla proroga di Strade sicure. Tra le proposte di modifica anche l'istituzione di un fondo per aiutare i settori del turismo, dello spettacolo e dell'auto. Rifinanziato il bonus tv e decoder e i fondi per le regioni colpite dagli incendi (Calabria, Sardegna, Molise e Sicilia).

L'emendamento contiene anche le risorse per affrontare il caro-bollette: la cifra stanziata è di 3,8 miliardi per il primo trimestre. In particolare, 1,8 miliardi serviranno ad annullare gli oneri generali di sistema per le utenze fino a 16 kwh, 600 milioni per abbassare l'aliquota Iva del gas al 5%, mentre verranno azzerati tutti gli oneri di sistema per il gas. Altri 900 milioni, poi, saranno impiegati per annullare gli aumenti per le famiglie svantaggiate. Intanto si allontana ancora per le famiglie l'uscita dal mercato tutelato dell'energia. è stato infatti approvato un emendamento al decreto Recovery in base al quale la scadenza del servizio di maggior tutela prevista per il 31 dicembre del 2022, con il passaggio obbligato al mercato libero dal primo gennaio 2023, lascia il posto ad un regime transitorio in cui i clienti domestici potranno rimanere 'tutelati' fino al primo gennaio 2024, garantendo così un percorso di uscita graduale.

 
Dal fisco alle bollette, le novità del governo

IRPEF: Quattro aliquote (23%, 25%, 35%, 43%) e nuovo metodo di calcolo delle detrazioni, con il bonus 100 euro che resta per i redditi fino a 15.000 euro (primo scaglione Irpef). Il bonus di 1.200 euro l'anno può essere riconosciuto anche per i redditi tra 15.000 euro e 28.000 euro (secondo scaglione) ma a determinate condizioni. In termini di indebitamento netto l'intervento complessivo comporta una maggiore spesa di 6,4 miliardi di euro.

ADDIZIONALI IRPEF: La nuova Irpef dovrà essere utilizzata per le addizionali che comuni e regioni applicheranno il prossimo anno, quindi avranno tre mesi di tempo in più rispetto al normale termine per fissare le aliquote (31 marzo 2022 invece della 31 dicembre 2021). La modifica, si legge nella relazione tecnica, ''è necessaria al fine di consentire di adeguare le legislazioni'' degli enti locali e territoriali, alle modifiche in materia di irpef previste con la legge di bilancio 2022.

IRAP: Addio Irap per 1,2 milioni attività, per un costo di 1,1 miliardi di euro. Nella relazione tecnica si ricorda poi che, grazie all'introduzione del regime dei minimi, ''sono comunque esclusi dall'Irap le imprese individuali e lavoratori autonomi che si avvalgono del regime forfetario o del regime di vantaggio''. Di conseguenza i soggetti non più tenuti al pagamento dell'imposta sono 835.000 su una platea di 2.028.888, pari al 41,2% della totale. Quindi a poter beneficiare dell'esclusione dell'Irap sarà il 58,8% pari a 1,2 milioni di attività (1.193.000). Dalle tabelle si evince, inoltre che la spesa per l'operazione ammonta a circa 1,1 miliardi di euro (1.075 mln).

PATENT BOX: Cambia la disciplina del patent box, con la variazione in diminuzione del reddito d'impresa che passata dal 90% al 110% delle spese per ricerca e sviluppo (per alcune categorie di beni immateriali). Le misure si concentra in particolare su beni oggetto di brevetto mentre sono esclusi ei marchi d'impresa. Viene inoltre eliminato il divieto di cumulo tra l'agevolazione del 110% e il credito di imposta 'ricerca e sviluppo'.

DELOCALIZZAZIONI: Le aziende con almeno 250 dipendenti che intendono chiudere parti dell'azienda che portino al licenziamento minimo di 50 dipendenti dovranno dare comunicazione per iscritto ai sindacati di categoria, alle regioni interessate, al ministero del Lavoro, al ministero dello Sviluppo economico e all'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. I datori di lavoro avranno 60 giorni di tempo per elaborare un piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche e lo presenti ai sindacati, alle Regioni, ai ministeri e all'Anpal. E se un'azienda risulta inadempiente rispetto al piano di ristrutturazione del sito sarà chiamata a pagare il contributo previsto per il finanziamento dell'Aspi, oggi Naspi, in misura doppia.

BONUS TV E DECODER: In arrivo 68 milioni per il finanziamento del bonus tv e decoder. Il contributo andrà a finanziare ''l'acquisto di apparecchi tv idonei agli standard trasmissivi vigenti e di decoder'', si legge nella proposta. E' prevista anche la consegna a casa per gli over 70 che hanno diritto al bonus.

BOLLETTE LUCE E GAS: Arrivano 1,8 miliardi di euro per ''il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi del settore elettrico e del gas naturale e rafforzamento del bonus sociale e del gas''. Le bollette potranno anche essere pagate in 10 rate dalle famiglie in difficoltà. La norma ha l'obiettivo di ''contenere per il primo trimestre 2022 gli effetti su famiglie e imprese derivanti dagli aumenti dei prezzi del gas che hanno raggiunto livelli senza precedenti e determinato consistenti incrementi dei prezzi dell'energia elettrica'', si legge nella relazione tecnica. Le risorse aggiuntive si vanno a sommare ai 2 miliardi già previsti dalla manovra per un budget totale che sale a 3,8 miliardi di euro.

COMUNI IN DISAVANZO: Arrivano 150 milioni di euro, destinati ai comuni sede di città metropolitane che presentano un disavanzo procapite superiore a 700 euro risultate dai rendiconti del 2020. Il riparto è previsto entro il 31 marzo 2022.

DECONTRIBUZIONE REDDITI BASSI: ''In via eccezionale'' per i periodi di paga dal primo gennaio al 31 dicembre 2022, i lavoratori dipendenti con redditi bassi (fino a 2.692 euro lordi al mese) potranno beneficiare di uno 'sconto' dei contributi previdenziali di 0,8 punti percentuali.

COMMISSIONE TRASPARENZA PARTITI: Sono in arrivo disposizioni per semplificare il 'Funzionamento della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici'. In particolare il provvedimento ''reca disposizioni di semplificazione delle attività di competenza della commissione'' di cui ''l'emergenza covid ha ulteriormente evidenziato l'esigenza''.

SCUOLA: Cento milioni per il personale ata, 60 milioni per la valorizzazione del personale docente e 20 milioni per le scuole dell'infanzia paritarie, per un totale di 180 milioni. Sono le risorse aggiuntive che il governo stanzia per la scuola.

MAGISTRATI ONORARI: È previsto il riconoscimento delle garanzie del lavoratore ordinario, per i magistrati onorari in servizio al momento dell'entrata in vigore della legge Orlando 2017.

COMMISSIONE: Sono in arrivo disposizioni per semplificare il 'Funzionamento della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici'. In particolare il provvedimento ''reca disposizioni di semplificazione delle attività di competenza della commissione'' di cui ''l'emergenza covid ha ulteriormente evidenziato l'esigenza''.

FRODI BONUS EDILIZI: Viene introdotto l'obbligo del visto di conformità anche per la fruizione diretta del superbonus e per gli altri bonus edilizi, in caso di cessione del credito d'imposta o dello sconto in fattura. L'attestazione di congruità delle spese viene estesa a tutti i casi di cessione credito o sconto in fattura, anche per i bonus minori. Inoltre sono previste nuove ipotesi di concorso in violazione da parte del fornitore che concede lo sconto o del cessionario.


Federalberghi: “imprese e lavoratori sul ciglio del baratro, urgono risposte”
“Il 16 dicembre scorso è scaduto il termine per il pagamento dell’Imu e molti albergatori non hanno avuto le risorse per pagare o hanno dovuto ricorrere all’indebitamento. Per non parlare delle strutture in affitto, che si ritrovano sotto minaccia di sfratto dopo che lo sconto fiscale sui canoni si è esaurito a luglio. Nel complesso, più di 20mila imprese non riescono a far fronte ai costi fissi di gestione concernenti l’immobile, che è il principale bene strumentale delle strutture turistico ricettive. Inoltre, il 31 dicembre 2021 scadono il termine per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali Covid-19 e la moratoria sui licenziamenti. Se la cassa integrazione non sarà rifinanziata, saranno a rischio 70mila lavoratori dipendenti dalle strutture ricettive italiane”.

È la denuncia di Federalberghi, che sottolinea che “imprese e lavoratori sono sull’orlo del baratro” e chiede di “intervenire con urgenza per evitare che precipitino, Esonero della seconda rata mu, proroga del credito d’imposta sugli affitti e della cassa integrazione Covid sono le risposte di cui il settore ha bisogno con urgenza, per evitare chiusure e licenziamenti. Chiediamo che queste misure trovino posto nella legge di bilancio, che il Senato si appresta a votare”.

 
Conftrasporto: “no all’emendamento Cingolani per ridurre le agevolazioni sui carburanti”
Conftrasporto ribatte con un secco ‘no’ all’emendamento alla legge di bilancio per ridurre le agevolazioni sui carburanti annunciato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. E invia una lettera ai responsabili nazionali dei partiti politici chiedendo, invece, un sostegno alle imprese che hanno investito in mezzi alimentati a gnl (gas naturale liquefatto).

“È ampiamente nota la corsa verso l’alto dei prezzi dell’energia, il cui costo è giunto ai massimi storici, che rischia di minare a medio termine la ripresa economica in atto incidendo soprattutto sui consumi”, spiega il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè. Per la Confederazione appare evidente come gli effetti negativi di questa dinamica si ripercuotano maggiormente dove l’energia è un fattore di produzione rilevante. Come è il caso dei trasporti, con l’autotrasporto in testa, dove circa un terzo dei costi funzionali all’operatività degli autoveicoli è legato al carburante per autotrazione. Di qui la richiesta di Conftrasporto, che segnala l’urgenza di sostenere, attraverso un apposito provvedimento nella legge di bilancio, le imprese di autotrasporto che hanno investito nell’acquisto di veicoli a gnl che, con i prezzi del metano attuali, risultano essere di fatto ‘fuori mercato’. “Il fermo di questi mezzi perché il loro utilizzo risulta nei fatti antieconomico, oltre a recare un danno diretto alle imprese che non hanno possibilità di ammortizzarne l’acquisto, appare paradossale, considerato che gli stessi mezzi a gnl garantiscono elevate performance in termini ambientali”, si legge nella lettera.

Conftrasporto-Confcommercio propone quindi che dal primo gennaio 2022 si riconosca, alle imprese attive sul territorio italiano che operano nella logistica e nel trasporto delle merci in conto terzi con mezzi di trasporto ad elevala sostenibilità ad alimentazione alternativa a metano liquefatto, un credito d'imposta del 30% del costo di acquisto al netto dell'imposta sul valore aggiunto di gnl utilizzato per la trazione dei mezzi pesanti. Lo scopo è duplice: promuovere la sostenibilità d'esercizio e incentivare il processo di efficientamento energetico nel settore del trasporto merci. “La misura comporterebbe oneri a carico dello Stato valutabili in 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024, periodo che si risente congruo per consentire di superare e nel contempo assorbire gli effetti dell’attuale contingenza economica negativa”, conclude Conftrasporto.


Confturismo: “turismo ancora in piena crisi, servono più risorse”
“A quasi due anni dall’inizio della pandemia la crisi del turismo è ancora in pieno corso, e anzi si riacutizza. A ciò si aggiunge l’effetto pesantemente negativo delle ultime notizie sull’andamento degli indici epidemiologici in tutta Europa, che frenano, o meglio inibiscono, le prenotazioni per Natale e Capodanno. In questo quadro, parlare di un turismo che vede la fine della crisi è prematuro, per non dire errato”. Questo il commento del presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, sul Ddl Bilancio.

“Per questo motivo il disegno di legge di bilancio deve innanzitutto prevedere la riassegnazione al turismo delle risorse, stanziate tra il 2020 e il 2021, che risultano non utilizzate in tutto o in parte alla luce delle evoluzioni registrate. Parlo di ben più di un miliardo di euro avanzato sul tax credit vacanze, ma anche dei 6 milioni del fondo a tutela dei consumatori che detengono voucher emessi a rimborso da strutture ricettive, vettori e agenzie di viaggi. La dotazione di parte corrente del fondo unico per il turismo, che il disegno di legge di bilancio istituisce per iniziative di sostegno e sviluppo, può validamente essere, almeno in questa fase, la destinazione di queste risorse da recuperare, a patto che si apra immediatamente, presso il Ministero, un tavolo di confronto con le nostre rappresentanze di categoria per ridefinirne e ampliarne le modalità di utilizzo”, conclude Patané.
 
Riforma ammortizzatori sociali: le imprese chiedono chiarimenti "urgenti" al governo
Le associazioni che rappresentano la totalità del terziario di mercato, Confcommercio, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confesercenti, Federdistribuzione, chiedono un incontro urgentissimo per un confronto con il Presidente Draghi e con il Ministro Orlando "al fine di verificare la disponibilità del Governo a individuare misure che possano mitigare l’impatto dei costi che le imprese rappresentate dovranno sostenere a regime. In particolare, le associazioni esprimono forte preoccupazione per la sostenibilità contributiva da parte delle imprese dei nuovi e più inclusivi ammortizzatori".

"Sarà, pertanto, necessario - prosegue la nota congiunta- garantire un periodo transitorio congruo per l’entrata a regime dei nuovi strumenti, accompagnato da idonee misure di riduzione strutturale del costo del lavoro, come pure un chiaro meccanismo di bonus-malus relativamente al rapporto tra contributi e prestazioni".

"E’, inoltre, indispensabile - conclude la nota - approfondire i meccanismi introdotti e la congruità delle nuove tutele con le specificità delle imprese di questi settori secondo il principio enunciato di un reale universalismo differenziato".

 
Ali: "Ottimi segnali per le librerie"
Per l'Associazione dei Librai Italiani sono arrivate buone notizie dall'approvazione definitiva della manovra 2022. Il presidente Paolo Ambrosini ha sottolineato gli "ottimi segnali nella legge di bilancio per le librerie: conferma e stabilizzazione di App18, conferma per il 2022 e il 2023 del fondo biblioteche e incremento nei due anni di 10 milioni per il tax credit librerie. Tutte queste misure, unite ai provvedimenti già assunti nei mesi scorsi e a quelli ai quali stiamo lavorando, rappresentano la conferma che per il Ministro Franceschini le librerie sono parte del più ampio progetto culturale per il Paese”.

“Un potenziamento della cultura in generale – prosegue Ambrosini - che dia un grande valore alle biblioteche, agli archivi e alle librerie che sono l’anima pulsante dei borghi e dei piccoli centri italiani, come lo stesso Ministro Franceschini ha sottolineato dopo l’approvazione della legge di bilancio”.



Fimaa: “bene la riduzione della pressione fiscale sugli investimenti immobiliari privati”
Fiaip, Fimaa e Anama accolgono con favore la manovra di bilancio ma sottolineano la “eccessiva complessità nella previsione delle proroghe dei bonus edilizi e del superbonus 110%”, evidenziando “la necessità di rendere maggiormente lineare l’estensione di tali incentivi fiscali, strategici per il rilancio di ampi settori dell’economia, proponendo di prorogarli tutti per tre anni in maniera piena con le stesse caratteristiche e le attuali aliquote”.

“Finalmente si riduce la pressione fiscale e si ragiona in maniera prospettica in relazione agli incentivi fiscali immobiliari - dichiarano i presidenti Gian Battista Baccarini, Santino Taverna e Renato Maffey - ma la proroga del superbonus 110% e di tutti i bonus edilizi, compreso il bonus facciate, deve essere piena per tre anni, mantenendo per tutti la previsione della cedibilità del credito e dello sconto in fattura, affinché tali misure siano realmente accessibili ed efficaci contribuendo alla dinamicità del mercato immobiliare. Siamo infatti convinti che il reale fattore vincente di tutta l’impostazione dei bonus legati all’immobiliare sia stata, e continui ad essere, la possibilità per il contribuente di avere un beneficio immediato attraverso la cessione del credito o lo sconto diretto in fattura. Procedura che insisteremo affinché sia mantenuta anche per il futuro”.

“Lavoreremo in questa direzione nel corso dell’iter parlamentare - concludono i tre presidenti - in questo modo si agevolerà concretamente, incentivandolo, il processo di riqualificazione energetica e di consolidamento sismico del patrimonio immobiliare, abbellendolo, valorizzandolo e rendendolo ancora più attrattivo a beneficio della comunità e dell’intera economia nazionale”.

 
Angaisa: “Si rischia una paralisi dei cantieri”
Angaisa, l’Associazione nazionale dei distributori idrotermosanitari aderente a Confcommercio ha accolto favorevolmente la proroga di bonus, superbonus e soprattutto sconto in fattura e cessione del credito. L’unica perplessità riguarda il nuovo provvedimento antifrode introdotto dal governo. Secondo l’Associazione, infatti, con il nuovo decreto si rischia una paralisi progressiva dei cantieri, rendendo meno attrattivi i bonus fiscali del settore edile.

“Comprendiamo perfettamente - ha spiegato il presidente Maurizio Lo Re - gli obiettivi che il legislatore si è posto: legalità, correttezza, trasparenza, valori assolutamente prioritari che non possiamo non condividere, ma per continuare a svolgere il nostro ruolo abbiamo bisogno di poter contare di regole chiare e coerenti”.

Nel nuovo decreto antifrode, infatti, l’obbligo del visto di conformità e la certificazione di congruità delle spese è stato esteso a tutti i bonus, a prescindere dall’effettiva entità dei lavori a cui gli incentivi sono collegati. “Il rischio - ha proseguito Lo Re - è che chi stava valutando possibili investimenti attenda tempi migliori”. Uno scenario che l'edilizia non si può permettere visto che contribuirebbe per l’1,6% alla crescita del Pil stimata nel 2021 al 6,7%.

Angaisa ha quindi proposto alle istituzioni di riservare l’obbligo di conformità e asseverazione solo agli interventi di una certa entità e di carattere strutturale.

“È necessario intervenire nel più breve tempo possibile adottando qualche correttivo. Facciamo appello al governo affinché non venga interrotto il circolo virtuoso della riqualificazione degli immobili e dell’efficientamento energetico, legato al bonus ristrutturazioni e all’ecobonus”, ha concluso Lo Re.


Assopetroli-Assoenergia: “no all'attenuazione delle misure antifrode”
Assopetroli-Assoenergia  ha accolto con preoccupazione la notizia dell’arrivo di alcune proposte emendative per attenuare le misure del pacchetto normativo antifrode. L'Associazione fa riferimento in particolare alle modifiche “per l’accesso alla gestione dei depositi di carburanti detenuti in sospensione di accisa”.

Gli emendamenti sono stati proposti da alcuni parlamentari sia per semplificare la burocrazia e sia perché, secondo l’attuale regolamentazione, “i profili anticoncorrenziali rappresenterebbero una barriera all’accesso della libertà di iniziativa economica”. L’Associazione però si è dichiarata contraria a queste motivazioni aggiungendo inoltre che “simili iniziative vanno respinte proprio in ragione dell’aggressione criminale che ha reso indispensabile il rafforzamento delle regole e del potere amministrativo”.

Al momento l’attuale assetto del pacchetto normativo rappresenta il giusto bilanciamento tra libertà d’iniziativa economica, tutela del mercato e contrasto all’illegalità. Per questo Assopetroli-Assoenergia ha chiesto a gran voce di non modificare la “solidità dell’impianto con nuovi innesti”, così come “non vanno vanificati i gravosi adempimenti posti a carico delle imprese che oggi rendono possibile all’Amministrazione il controllo in tempo reale della movimentazione fisica delle merci e dei flussi finanziari correlati”.

“La priorità del momento è consolidare i risultati, valorizzare al massimo il coordinamento tra le istituzioni preposte alla vigilanza, in primis il ruolo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”, ha concluso l’Associazione.

 
Nessuna misura di sostegno per la rete di vendita della stampa, edicolanti preoccupati
Con una nota unitaria indirizzata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giuseppe Moles, e ai relatori in Commissione al Senato della Legge di Bilancio, le associazioni di categoria degli edicolanti (Snag-Confcommercio, Sinagi affiliato Slc Cgil, Uiltucs Giornalai, Fenagi Confesercenti e Cisl Giornalai), hanno espresso “grave preoccupazione per l’assenza in legge di bilancio di qualsivoglia misura a sostegno della rete di vendita delle edicole”.  

Le sigle auspicano che “nel percorso di approvazione parlamentare possano essere introdotti opportuni correttivi affinché vengano estese anche alle edicole le forme di sostegno ora riservate alle sole imprese editoriali e vengano prorogati strumenti di sostegno essenziali per la sopravvivenza della rete, quali il bonus edicola e il tax credit edicole, anche per il 2022/2023” e chiedono di prendere in considerazione “gli emendamenti presentati a sostegno della rete di vendita delle edicole, tenuto conto del ruolo e della funzione di servizio di interesse generale che le edicole svolgono nella diffusione paritaria della stampa”.

“Se si vuole veramente tutelare il diritto all’informazione – commenta il presidente di Snag-Confcommercio, Andrea Innocenti - deve essere tutelata anche la rete di vendita della stampa. In legge di bilancio non c’è nessuna misura per l’anello più debole della filiera editoriale rappresentato dalle edicole che sono il naturale luogo di incontro tra informazione di qualità e lettori. Se veramente si ha a cuore il diritto ad una informazione pluralista e il contrasto alle fake news bisogna proteggere anche il luogo dove questi diritti trovano realizzazione. Non dimentichiamo poi che quasi il 90% dei ricavi diffusionali delle imprese editoriali deriva dalle vendite in edicola”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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