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SERGIO REBECCA, PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO VICENZA, SULLE ANTICIPAZIONI AL DL DI AGOSTO

“Provvedimento con alcuni aspetti positivi, messo in ombra dalla mancata proroga delle imposte sui redditi e dalla “scomparsa” del bonus consumi”

martedì 11 agosto 2020

“Un intervento che negli annunci del Governo doveva aiutare le imprese e spingere la ripartenza economica e che invece non include una delle misure più necessarie e attese: la proroga per i versamenti di saldo e primo acconto delle imposte sui redditi che sarebbe stata necessaria almeno fino al prossimo 30 settembre. È una “dimenticanza” che mette in secondo piano alcune misure certamente positive, comela proroga degli ammortizzatori sociali e la moratoria sui mutui e prestiti, e che getta un’ombra sulla reale portata del provvedimento, in attesa di leggerne il testo definito una volta raggiunte le famose intese tecniche”.
Così Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza sul DL Agosto, di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, anche se alcune anticipazioni sono state fornite durante la conferenza stampa dei giorni scorsi del premier Conte.

A rendere ancor più amara la “pillola” del fisco è il fatto che l’anno scorso, per un motivo ben più banale, ovvero  la mancanza dei modelli ISA dovuta ad un ritardo della Pubblica Amministrazione, la proroga al 30 settembre fu concessa; “invece oggi – rincara il presidente Rebecca – con una pandemia mondiale in atto, le imprese ancora in grave difficoltà si troveranno tra 10 giorni a pagare le tasse, così come l’Iva del secondo trimestre oppure quella di giugno, luglio e agosto, visto che il rinvio e la rateizzazione vale solo per i versamenti che andavano effettuati entro maggio. Mi pare quanto meno paradossale”.

Nelle priorità del provvedimento c’era soprattutto l’occupazione, dove le luci sembrano però in questo caso superare le ombre: “Ovviamente anche qui dobbiamo usare sempre il condizionale, visto che il testo definitivo manca ancora -  evidenzia il presidente di Confcommercio Vicenza –. Bene l’abrogazione della norma che prorogava in automatico i contratti a termine per la durata pari alla sospensione d'attività lavorativa per l'emergenza Covid-19, come avevamo chiesto con forza. E bene anche la proroga dei contratti a termine in assenza di causali. Ma permane, sia pur rimodulato, il blocco dei licenziamenti che rischia di mettere in difficoltà quelle imprese obbligate ad avviare processi di riorganizzazione. Positivo, invece, aver previsto altre 18 settimane di Cig, pur con degli oneri aggiuntivi per le imprese che andranno valutati, così come accogliamo con favore lo sgravio contributivo per le aziende che non ricorrono alla Cig e l’esonero contributivo previsto per alcune tipologie contrattuali del settore turismo”.

A proposito di turismo (compresa la ristorazione), il presidente di Confcommercio Vicenza entra nel merito degli altri aiuti concessi. “Non si capiscono alcune agevolazioni a “macchia di leopardo”, come la sospensione della seconda rata Imu per gli alberghi, ma non per i pubblici esercizi - vale a dire bar e ristoranti - agenzie di viaggio e tour operator.
Anche sul fronte delle imprese in affitto, che più delle altre soffrono il peso della crisi, il prolungamento di un mese del credito d'imposta sui canoni non è assolutamente sufficiente, anche perché la misura è stata dimezzata per i casi in cui il contratto prevede l'affitto dell'intera azienda e non delle sole mura. Per la ristorazione di buono c’è la sospensione di Tosap e Cosap, così come è interessante il fondo per la filiera agroalimentare, ma il “bonus consumi” prima annunciato anche per altri settori in profonda crisi come l’abbigliamento e poi tolto lascia quando meno perplessi”.

“Ora attendiamo di leggere la norma e capire se nel frattempo verranno introdotti correttivi – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza –, ma di certo la portata della crisi richiedeva una risposta più forte e più concreta”.

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