Contiene misure per quasi 35 miliardi di euro la prima manovra finanziaria varata dall'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. È una manovra per due terzi consacrata al contrasto al caro energia e che prova a fare i conti con la difficile congiuntura economica internazionale. C’è spazio, comunque, anche per il taglio del cuneo fiscale, tutto a beneficio dei lavoratori, fino al 3% per i dipendenti con redditi fino a 20mila euro e del 2% per quelli fino a 35mila euro.
La Finanziaria concentra gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione.
Altre risorse sono stanziate per interventi di riduzione dell’Iva su alcuni prodotti, di aumento dell’assegno unico per le famiglie, per agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza, per la proroga delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani.
In materia fiscale, si estende la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti, oltre a intervenire con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell’impennata dei costi energetici.
Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” (che viene però rivisitata) e “Ape sociale”, si attua l'indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.
A mano a mano che il testo ella Finanziaria viene analizzato emergono nuovi particolari, ad esempio l'ipotizzata sospensione dell'obbligo di accettare il pagamento con sistemi elettronici, o l'intervento, al rialzo, sulle accise sui tabacchi o prodotti succedanei, ma è chiaro che solo dopo il passaggio parlamentare si potrà fare un'analisi approfondita delle misure. nel frattempo vediamo di seguito i principali provvedimenti previsti, così come illustrati nel comunicato stampa del Governo.
Misure contro il caro energia
Le risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 che consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari ammontano a oltre 21 miliardi di euro. Nel dettaglio, confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. Per il comparto sanità e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, stanziati circa 3.1 miliardi.
Pacchetto famiglia
Bonus sociale bollette - Per le famiglie più fragili confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.
Misure contro inflazione - Riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.
Assegno unico per le famiglie con 3 o più figli (610 milioni) - Per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Confermato l’assegno per i disabili.
Agevolazioni per acquisto prima casa - Proroga per il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36.
Interventi sul lavoro
Premi di produttività detassati - Per i dipendenti aliquota al 5% per premi di produttività fino a 3.000 euro.
Agevolazioni assunzioni a tempo indeterminato - Agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare pe le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza.
Flat tax incrementale per i lavoratori al 15% - Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro.
Pensioni
Si avvia un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Per chi decide di restare a lavoro decontribuzione del 10%.
Opzione donna prorogata per il 2023, con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi.
Confermata anche l’Ape sociale per i lavori usuranti.
Reddito di cittadinanza
Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.
Tetto al contante
Dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro.
Imprese
Sospensione plastic e sugar tax - Prevista la sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate.
Fondo garanzia Pmi - Rifinanziato il fondo per 1 miliardo per il 2023. Il fondo garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro). Prorogato bonus Ipo (credito imposta per favorire la quotazione pmi in borsa).
Confcommercio: “margini stretti, giusta la concentrazione delle risorse per il contrasto al caro energia”
“Giusta la concentrazione delle risorse sul versante del contrasto del caro energia, in particolare attraverso il potenziamento dei crediti d’imposta finalizzati a mitigarne l’impatto sulle imprese. Positiva la conferma del gasolio commerciale, indispensabile per la competitività dell’autotrasporto nazionale. Da rivedere, invece, la riduzione delle agevolazioni per le accise sui carburanti. Bene l’alleggerimento del prelievo fiscale sul lavoro autonomo. Ma occorrerà fare di più per la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, tenendo conto, in particolare, della maggiore onerosità dei nuovi ammortizzatori sociali per le imprese del terziario di mercato”: questo il commento di Confcommercio alla manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.
“Bene anche – prosegue la Confederazione - l’impulso fiscale ai premi di produttività, ma la stessa linea d’intervento andrà messa in campo per una più generale detassazione degli aumenti contrattuali e per il welfare aziendale. Andranno, inoltre, rafforzate le misure di sostegno agli investimenti delle imprese, a partire da quelli funzionali ai processi di transizione digitale ed ambientale, e le misure di settore per il turismo e la cultura. E andranno anche sostenute moratorie creditizie e ristrutturazioni dei prestiti bancari. Necessaria, ancora, la riproposizione, per il 2022 e per il 2023, delle misure emergenziali, varate nel periodo pandemico, in materia di ammortamenti e capitale sociale”.
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