Nella definizione di “welfare aziendale” vengono fatte rientrare le prestazioni, le opere ed i servizi (in natura o sotto forma di rimborso spese) che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri dipendenti (per tutti o per categorie omogenee) e dei loro familiari.
Le prestazioni, le opere ed i servizi debbono avere carattere di “rilevanza sociale” ed essere riconducibili alle aree dell’istruzione (per ogni grado, dal nido alle tasse universitarie, dalla mensa scolastica ai centri estivi), dell’assistenza (centri diurni per non autosufficienti, assistenza domiciliare), all’area sanitaria (prestazioni odontoiatriche, check up medici) o a quella ricreativa (abbonamenti in palestra, viaggi).
VANTAGGI FISCALI E CONTRIBUTIVI
I servizi offerti al lavoratore NON CONCORRONO A FORMARE il reddito di lavoro dipendente, e consentono quindi di azzerare il cuneo fiscale e cioè la differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro ed il vantaggio ricevuto dal dipendente.
L’esenzione sussiste non solo nel caso di scelta unilaterale e volontaria da parte dell’azienda, ma anche nel caso di erogazione derivante dalla stipula di contratti, accordi o regolamenti aziendali: in questo caso la deducibilità dei costi sostenuti dal datore di lavoro è totale (art. 95 TUIR) e non limitata al cinque per mille come previsto dall’art. 100 del TUIR.
VOUCHER
Per semplificare la diffusione del welfare le prestazioni ed i servizi offerti ai lavoratori possono venir gestiti attraverso titoli di legittimazione (voucher) che:
Esempio
Si tratta di buoni in formato cartaceo od elettronico emessi da apposite società in modo del tutto simile a quanto già avviene da tempo per i buoni pasto.
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