Nella precedente tornata di rinnovo del contratto integrativo provinciale (CIP 2013) venne pattuito che un importo lordo mensile (terzo elemento) non sarebbe più stato erogato ai lavoratori con un risparmio per le aziende di 9,29 euro per 14 mensilità, più contributi e incidenza TFR.
Venne al contempo introdotta una retribuzione di produttività denominata “Premio Variabile Collettivo” per un valore massimo annuo di 170 euro, che godeva del regime fiscale della decontribuzione e della detassazione così da massimizzare – a parità di costo per le aziende – il netto in busta al dipendente.
Modifiche normative intervenute negli ultimi anni hanno, purtroppo, comportato il venir meno di tale regime agevolato: la retribuzione di produttività non è così più automaticamente decontribuita e i datori di lavoro hanno dovuto sopportare un aumento di costi.
Con l’obiettivo di riportare equilibrio nelle prestazioni retributive del Contratto Integrativo Provinciale, Confcommercio Vicenza ha avviato una trattativa con le organizzazioni sindacali volta ad individuare meccanismi utili alla riduzione del cuneo fiscale da applicarsi al premio variabile collettivo.
Lo strumento che, unico, appariva in grado di cogliere le contrapposte esigenze di riequilibrio dei costi per le aziende e di tutela del potere di acquisto per i lavoratori veniva individuato nei piani di welfare, vale a dire beni e servizi messi a disposizione del datore di lavoro ai propri dipendenti e loro familiari. (Maggiori informazioni nell’articolo Welfare aziendale e Fringe Benefit)
Su questo strumento, anche per la sua novità, non è stato possibile raggiungere il consenso unanime con le controparti (Filcams CGIL – Fisascat CISL – Uiltucs UIL) entro il termine per la comunicazione della disdetta del CIP cosicché Confcommercio Vicenza, a tutela delle aziende rappresentate, ha dovuto prendere unilateralmente tale iniziativa.
Successivamente a questa, il 30 ottobre scorso si è potuto raggiungere un accordo che prevede la revoca della comunicazione di disdetta e la sospensione del premio variabile collettivo. Tale intesa da una parte risponde all’esigenza di riequilibrio del costo e dall’altra conferma l’impegno a proseguire il negoziato per il rinnovo.
L’accordo di sospensione avrà durata sino al 31 dicembre 2018 (salvo che il rinnovo intervenga prima) e prevede che le giornate dal 30 ottobre 2017 al 31 marzo 2018 non siano utili al fine del raggiungimento degli obiettivi di presenza dell’art. 8 del CIP: in questo modo i lavoratori potranno al più ambire a raggiungere gli obiettivi “ridotti” che danno diritto ad un premio fino a 130 euro lordi.
Il testo dell’accordo è consultabile nel sito dell’Ente Bilaterale Settore Terziario.
L’ufficio sindacale dell’Associazione è a disposizione delle aziende associate per ogni chiarimento.
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