Il Testo Unico Sicurezza sul lavoro precisa che nella valutazione dei rischi il datore di lavoro deve prestare particolare attenzione alla tutela delle lavoratrici in stato di gravidanza (art. 28 D.Lgs. 81/2008 e succ. modifiche).
Quali sono i soggetti obbligati
E’ obbligo del datore di lavoro, del quale pertanto vengono ribadite ulteriormente l’autonomia e la responsabilità, valutare i rischi per la sicurezza e la salute durante la gravidanza o nel periodo post partum ed individuare le misure di prevenzione e protezione da adottare, dandone informazione alle lavoratrici.
Viene inoltre precisato che, in considerazione della particolarità dei rischi per la salute durante la gravidanza e il puerperio, il datore di lavoro si deve avvalere della professionalità del Medico Competente (art. 29 comma 1), nei casi nei quali è obbligatoria la nomina, coinvolgendo e responsabilizzando quest’ultimo nell’analisi dei rischi di tutti i posti di lavoro in cui è occupato personale femminile.
Come procedere
L’obiettivo della valutazione dei rischi, a cui può essere esposta la lavoratrice in caso di gravidanza, è quello di salvaguardare una situazione particolarmente delicata.
Pertanto è necessario ricorrere all’uso di criteri di massima cautela, come l’utilizzo di standard più restrittivi rispetto a quelli usati per valutare l’entità del rischio per gli altri lavoratori.
Ad esempio, durante la gravidanza (in particolare nei primi mesi) può essere rischiosa l’esposizione a sostanze chimiche anche se sono in concentrazione che è stata valutata irrilevante per la salute, secondo quanto previsto dal Testo Unico Sicurezza.
Inoltre è importante considerare e valutare in modo distinto il rischio durante la gravidanza e quello successivo, durante il periodo di post-parto-allattamento.
Per predisporre la sezione del documento di valutazione dei rischi (DVR) relativo alle lavoratrici in gravidanza il datore di lavoro può procedere in questo modo:
Secondo l’esperienza, i rischi per la gravidanza più diffusi sono la prolungata stazione eretta, la movimentazione manuale dei carichi, l’esposizione a sostanze chimiche, il rischio di esposizione ad agenti biologici. Da segnalare l’opportunità di considerare anche la valutazione dello stress lavoro correlato.
Quali risultati
Completata la sequenza preliminare, il documento di valutazione del rischio viene completato con l’analisi e l’identificazione delle operazioni incompatibili per la gravidanza, indicando per ognuna di tali mansioni a rischio le misure di prevenzione e protezione che si intendono adottare nel caso di gravidanza, ad esempio:
Obbligo di informativa
E’ fatto obbligo al datore di lavoro di provvedere, tramite specifica informativa, ad informare tutte le lavoratrici dei risultati e dei contenuti della valutazione dei rischi per “lavoratrice madre” effettuata e dell’importanza di segnalare tempestivamente al datore di lavoro l’inizio di una gravidanza.
Per ogni ulteriore informazione e/o chiarimento, e per assistenza alle aziende in merito all’attuazione degli obblighi previsti dal Testo Unico Sicurezza (redazione e verifica del documento di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria, valutazione rischio lavoratrice madre, valutazione rischio stress lavoro correlato…) è a disposizione, in Confcommercio Vicenza, l’Ufficio Sicurezza tel. 0444964300.
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