Confcommercio Vicenza ha introdotto già nel 2018, nella contrattazione territoriale, un innovativo meccanismo che permette alle aziende ed ai lavoratori di adottare un piano di welfare del valore minimo di euro 180 annui quale alternativa al premio variabile.
Il premio variabile, lo ricordiamo, ha un valore di euro 150 e dovrà essere erogato unitamente alla retribuzione di marzo al raggiungimento degli obiettivi (giornate di effettiva presenza al lavoro) indicati nel contratto integrativo provinciale. L’azienda che intende introdurre il piano di welfare dovrà sottoscrivere – assieme ai lavoratori coinvolti - il modulo allegato che si trova nel sito www.entebilateralevi.it ed inviarlo via PEC a entebilateralevi@legalmail.it.
Cos'è il welfare aziendale?
In via generale vengono identificate nel welfare aziendale una serie di azioni finalizzate a mettere a disposizione dei lavoratori, e loro familiari, beni, prestazioni, opere e servizi non monetari (benefit).
Il programma di welfare aziendale si inserisce a pieno titolo nella politica retribuiva aziendale finalizzata a dare una maggior soddisfazione ai lavoratori, sia in termini di gestione del rapporto di lavoro (flessibilità) sia in termini prettamente economici, attraverso un maggior potere di acquisto, ovvero del “netto a pagare” in busta paga, oltre che ad una riduzione dei costi aziendali.
Vantaggi per i lavoratori
Il vantaggio immediato per i dipendenti è l’accresciuto potere di acquisto della busta paga: infatti, si può ottenere un servizio o una prestazione per il suo valore reale, non decurtato dalle ritenute fiscali. Il fatto che le erogazioni in welfare siano esenti da contribuzione previdenziale, comporta, chiaramente, una minima penalizzazione nel calcolo della pensione futura, un effetto che potrebbe essere però azzerato destinando tutto, o parte del proprio conto welfare, alla previdenza complementare.
Vantaggi per le aziende
Per le aziende utilizzare questi strumenti di welfare permette di ottimizzare le spese attraverso una riduzione del costo del lavoro, permettendo così di liberare risorse per creare ulteriori progetti di incentivazione. Non solo: i costi del welfare sono anche integralmente deducibili dal reddito d’impresa (riduzione del reddito imponibile) a condizione che si osservino le regole riguardanti l’attivazione della misura.
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