Nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (“Coronavirus”), ruolo di fondamentale importanza è rivestito dal lavoro agile (o “smart working”), strumento che le imprese sono chiamate ad utilizzare, ove possibile, per lo svolgimento di quelle attività che possano eseguirsi anche da remoto.
Lo smart working, dunque, si è rivelato essere un mezzo efficace e di rapida attuabilità, idoneo a consentire la prosecuzione delle attività, consentendo al tempo stesso il rispetto delle limitazioni e disposizioni governative e la salvaguardia della salute dei lavoratori, quali misure necessarie ai fini del contenimento della diffusione del virus.
Il lavoro agile è, infatti, una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che prevede un’alternanza della prestazione lavorativa eseguita in parte all’interno dei locali aziendali ed in parte all’esterno, senza una postazione fissa determinata, con il solo vincolo di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Le disposizioni governative hanno previsto adempimenti semplificati per l’attivazione del lavoro agile, dispensando le parti dalla stipula dell’accordo scritto, pur rimanendo le stesse vincolate al rispetto delle disposizioni contenute nella L. 81/2017 e all’attivazione su base essenzialmente volontaria. Ad oggi, dunque, e fino al 31 luglio 2020, per attivare lo smart working al datore di lavoro sarà sufficiente compiere alcuni semplici passi:
Secondo una ricerca condotta da Bva Doxa, il 73% delle aziende italiane ha attivato il lavoro agile in questo periodo emergenziale, considerandolo uno strumento utile ed efficace per la prosecuzione e gestione dell’attività lavorativa. Dato significativo, soprattutto tenuto conto che prima dell’emergenza Coronavirus in Italia il lavoro da remoto era utilizzato da appena il 2% dei dipendenti.
Due aziende su cinque (in particolare quelle appartenenti ai settori dei servizi, della finanza e della telecomunicazione) dichiarano che si avvarranno del lavoro agile in modo continuativo, anche ad emergenza conclusa, a dimostrazione del fatto che lo smart working giocherà un ruolo fondamentale anche nella cosiddetta “Fase 2”, al fine di garantire la ripresa delle attività e, al contempo, la salute dei lavoratori.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.