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SMART WORKING STRATEGICO IN TEMPO DI CORONAVIRUS

Fino al 31 luglio 2020, per attivare lo smart working, al datore di lavoro è sufficiente compiere alcuni semplici passi: vediamo quali

martedì 21 aprile 2020

Nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (“Coronavirus”), ruolo di fondamentale importanza è rivestito dal lavoro agile (o “smart working”), strumento che le imprese sono chiamate ad utilizzare, ove possibile, per lo svolgimento di quelle attività che possano eseguirsi anche da remoto.

Lo smart working, dunque, si è rivelato essere un mezzo efficace e di rapida attuabilità, idoneo a consentire la prosecuzione delle attività, consentendo al tempo stesso il rispetto delle limitazioni e disposizioni governative e la salvaguardia della salute dei lavoratori, quali misure necessarie ai fini del contenimento della diffusione del virus.

Il lavoro agile è, infatti, una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che prevede un’alternanza della prestazione lavorativa eseguita in parte all’interno dei locali aziendali ed in parte all’esterno, senza una postazione fissa determinata, con il solo vincolo di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

Le disposizioni governative hanno previsto adempimenti semplificati per l’attivazione del lavoro agile, dispensando le parti dalla stipula dell’accordo scritto, pur rimanendo le stesse vincolate al rispetto delle disposizioni contenute nella L. 81/2017 e all’attivazione su base essenzialmente volontaria. Ad oggi, dunque, e fino al 31 luglio 2020, per attivare lo smart working al datore di lavoro sarà sufficiente compiere alcuni semplici passi:

  • Compilare un’autocertificazione di attivazione dello smart working;
  • Inviare al lavoratore interessato dall’attivazione una comunicazione di avvio;
  • Assolvere agli obblighi di informativa in tema di sicurezza sul lavoro, ricorrendo alla documentazione disponibile sul sito Inail (Informativa Lavoro Agile del 25 febbraio 2020);
  • Effettuare in via telematica la comunicazione di avvio attraverso il Portale Servizi Lavoro del sito Cliclavoro o in forma massiva dal portale del Ministero del Lavoro, con la procedura semplificata per il caricamento massivo delle comunicazioni obbligatorie di smart working emergenziale.

Secondo una ricerca condotta da Bva Doxa, il 73% delle aziende italiane ha attivato il lavoro agile in questo periodo emergenziale, considerandolo uno strumento utile ed efficace per la prosecuzione e gestione dell’attività lavorativa. Dato significativo, soprattutto tenuto conto che prima dell’emergenza Coronavirus in Italia il lavoro da remoto era utilizzato da appena il 2% dei dipendenti.

Due aziende su cinque (in particolare quelle appartenenti ai settori dei servizi, della finanza e della telecomunicazione) dichiarano che si avvarranno del lavoro agile in modo continuativo, anche ad emergenza conclusa, a dimostrazione del fatto che lo smart working giocherà un ruolo fondamentale anche nella cosiddetta “Fase 2”, al fine di garantire la ripresa delle attività e, al contempo, la salute dei lavoratori.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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