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REGISTRI DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI, MUTAGENI E AD AGENTI BIOLOGICI

L’obbligo di invio telematico all’Inail avviene attraverso il canale telematico messo a disposizione dall’Istituto

mercoledì 21 aprile 2021

Con una nota l'INAIL ha ricordato che, a partire dal 10 febbraio, i datori di lavoro devono adempiere all’obbligo di trasmissione dei registri di esposizione dei lavoratori agli agenti cancerogeni, mutageni o biologici esclusivamente attraverso lo strumento applicativo telematico messo a disposizione dell’Istituto.

Il Registro di esposizione informatizzato è utilizzabile dai datori di lavoro titolari di Posizione assicurativa territoriale (Pat), da soggetti da essi abilitati, nonchè dai datori di lavoro del settore agricolo e in gestione per conto dello Stato.

A decorrere dalla data del 10 febbraio quindi non è più possibile inviare all'INAIL comunicazioni relative ai registri in oggetto con modalità diverse dal servizio on line.

Qualora, successivamente a tale data, dovessero pervenire comunicazioni tramite PEC o in cartaceo, l’Istituto contatterà i datori di lavoro rammentando la necessità di procedere all’invio dei dati tramite modalità telematiche e fornendo assistenza in caso di eventuali problematiche legate all’inserimento dei dati.

Esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e mutageni
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto che recepisce la direttiva (UE) 2019/130 e la direttiva (UE) 2019/983 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dalla esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni.

Con tale provvedimento, che è consultabile anche sul sito del ministero del Lavoro, vengono sostituiti gli Allegati XLII e XLIII del decreto legislativo n. 81 del 2008, aggiornandone il contenuto in conformità alle disposizioni introdotte dalle direttive.

In particolare, all'Allegato XLII, che contiene l’elenco delle sostanze, miscele e processi lavorativi, vengono aggiunte due nuove voci:

  • lavori comportanti penetrazione cutanea degli oli minerali precedentemente usati nei motori a combustione interna per lubrificare e raffreddare le parti mobili all’interno del motore;
  • lavori comportanti l’esposizione alle emissioni di gas di scarico dei motori diesel.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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