A seguito dell’approvazione della proroga dello stato di emergenza per il Covid-19, è confermata la prosecuzione dello smart working in modalità semplificata, senza necessità di stipula di accordi individuali tra azienda e lavoratori.
Fino al 15 ottobre 2020, dunque, sarà possibile proseguire la prestazione di lavoro da remoto con le stesse modalità semplificate finora previste: sarà sufficiente comunicare al lavoratore l’attivazione dello smart working, consegnare allo stesso l’informativa sulla sicurezza sul lavoro (il facsimile da utilizzare è messo a disposizione da Inail all’interno del proprio sito web) e provvedere alla comunicazione telematica al Ministero del Lavoro dei dati anagrafici dei lavoratori interessati dall’attivazione, con indicazione del periodo di inizio e fine dell’attività.
Le aziende dovranno verificare la regolarità delle comunicazioni relative al personale attualmente in smart working: nel caso in cui avessero indicato nella comunicazione al Ministero del Lavoro la data di scadenza del 31 luglio, dovranno aggiornarla. Tale proroga coinvolgerà anche l’intero regime dei diritti al lavoro agile, definito nel corso degli ultimi mesi: dal diritto riconosciuto ai dipendenti con gravi disabilità o che abbiano un disabile grave all’interno del nucleo familiare, affetti da gravi patologie, immunodepressi o familiari conviventi di soggetti immunodepressi, al diritto in capo ai lavoratori genitori con almeno un figlio minore di 14 anni (nel solo caso in cui nel nucleo familiare non vi sia un altro genitore inoccupato o che benefici di strumenti di sostegno al reddito), sempre a patto che vi sia compatibilità tra la
modalità di prestazione da remoto e le mansioni svolte dal lavoratore.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.