La rigidità della riforma “Monti-Fornero” (Legge n. 214/2011), che ha portato ad una stretta sull’età di accesso alla pensione, all’aumento di 7 mesi per tutti legato alla speranza di vita e alla revisione periodica dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo, ha sollevato in questi ultimi anni un’ampia discussione politico/sindacale sulla necessità di cambiamento. A parziale correttivo ecco allora che si sta in tal senso sviluppando una nuova strategia di anticipo e pianificazione possibile del trattamento pensionistico nel nostro Paese.Ma vediamo quest’anno e fino al 2018, cosa succede sia per la pensione di vecchiaia che per la prestazione anticipata (ex anzianità).
PENSIONE DI VECCHIAIA
Per ottenere questa prestazione è necessario avere l’età e almeno 20 anni di contributi versati. I requisiti differiscono a seconda che i richiedenti siano o meno in possesso di contributi versati alla data del 31 dicembre 1995, data questa che rappresenta lo spartiacque tra pensioni in regime “retributivo o misto” e pensioni in regime “contributivo”. (Si veda tabella A a fine pagina).
PENSIONE ANTICIPATA (EX ANZIANITÀ)
Sempre la riforma “Fornero” del 2011, già a decorrere dal 2012 in poi, ha previsto nei confronti di coloro che maturano i requisiti per la pensione anticipata non più una doppia possibilità e cioè: 35 anni di contribuzione minima insieme all’età e quota oppure il solo requisito contributivo minimo di 40 anni, ma il solo requisito più elevato di contribuzione senza quote né finestre (si veda Tab. B a fine pagina).Tale prestazione riguarda tutte le categorie di lavoratori che appartengono a tutti i regimi previdenziali dell’Inps (dipendenti, autonomi, ex Inpdap, ex Enpals, gestione separata ecc.).La pensione anticipata ha la particolarità di consentirne l’accesso nel tempo prima rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia, perché si basa solo sul requisito contributivo (cioè non occorre attendere un’età minima).Per coloro il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, l’adeguamento alla speranza di vita deve applicarsi al requisito anagrafico che già dal 2016 è di 63 anni e 7 mesi, che consente l’accesso alla pensione anticipata con almeno 20 anni di contribuzione effettiva (si veda Tab. B – seconda possibilità: doppio requisito).
OPZIONE DONNA
È questa la possibilità offerta alle lavoratrici donne di andare in pensione prima. Introdotta in via sperimentale dalla legge n. 243/2004 (Riforma Maroni), è stata prevista esclusivamente a favore delle lavoratrici donne, sia appartenenti al settore pubblico che al privato e sia dipendenti che autonome.La novità prevista dalla Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha stabilito l’estensione dell’opzione alle lavoratrici che non hanno maturato entro il 31 dicembre 2015 i requisiti per effetto degli incrementi della speranza di vita.Pertanto interessa le donne che hanno maturato i 57 anni se dipendenti e 58 se autonome entro il 31 dicembre 2015 e con almeno 35 anni di contributi alla stessa data. Sono interessate oltre 4 mila lavoratrici. Rimangono, però, fermi gli incrementi della speranza di vita ai fini dell’accesso alla pensione, nonché la finestra mobile. Ciò vuol dire che il diritto vero e proprio alla pensione scatta all’età di 57 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti e 58 anni e 7 mesi se autonome, visto che ci sono stati due incrementi della speranza di vita: 3 mesi nel 2013 e altri 4 mesi nel 2016. L’effettiva erogazione della pensione ci sarà trascorsi altri 12 o 18 mesi (finestra) dal compimento di detti requisiti. (Si veda tabella C a fine pagina).
NUOVE FORME DI PENSIONAMENTO ANTICIPATO
Con la legge di bilancio 2017 (n. 232/2016) si aprono però anche nuove possibilità di pensionamento anticipato per molti lavoratori. Vediamo quali sono.
L’APE VOLONTARIA
Consente l’anticipo pensionistico fino a 3 anni e 7 mesi sui requisiti di vecchiaia standard con prestito bancario assicurato e rimborso ventennale che scatta con la pensione ordinaria.L’intervento è sperimentale per due anni a partire da maggio prossimo e fino al 31 dicembre 2018 e riguarderà, per ogni singolo anno, i nati tra il ’51 e il ’53 dal 2017 e quelli tra il ’52 e il ’55 dal 2018. Varrà per tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati e per gli autonomi. Per chi sceglie di anticipare l’uscita l’onere è a suo carico e sarà di circa il 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo fino al 15-20% in caso di anticipo massimo di tre anni e sette mesi.L’accesso all’APE volontaria è previsto con almeno 63 anni di età e 20 anni di contribuzione, nonché una pensione di vecchiaia presunta e certificata dall’INPS, a valore corrente, non inferiore a 703 euro mensili, al netto delle rate di ammortamento per l’anticipo ottenuto.
L’APE AGEVOLATA (SOCIAL)
È l’anticipo pensionistico “a costo zero” – sempre da maggio prossimo e fino al 31 dicembre 2018 - attraverso un bonus fiscale che annulla il costo dell’ammortamento del prestito per uscita anticipata, evitando che possa gravare sull’assegno. Viene garantita a categorie di lavoratori svantaggiate, con 63 anni di età e con almeno 30 anni di contribuzione, quali:
LAVORI USURANTI
Per i lavoratori con mansioni usuranti si punta a rendere più facile l’accesso alla pensione di anzianità con almeno 35 anni di contribuzione. La legge di bilancio 2017, ha previsto due novità per chi svolge questi lavori:
LAVORATORI PRECOCI
Per i lavoratori precoci sono stati previsti, a partire dal 1 maggio 2017, interventi diretti a eliminare le penalizzazioni esistenti.La legge di bilancio 2017, ha previsto l’anticipo di pensionamento per chi abbia cominciato a lavorare a 18 anni o ancor prima e sia disoccupato, invalido, impegnato in attività usurante o beneficiario dei permessi della legge n. 104.L’anticipo è di 22 mesi per i lavoratori e 10 mesi per le lavoratrici, mediante la riduzione a 41 anni per tutti del requisito contributivo unico (a prescindere dall’età) per la pensione anticipata (ex anzianità).
Ogni strategia per raggiungere in anticipo il trattamento pensionistico va valutata e pianificata il prima possibile con l’aiuto di esperti professionisti.È per questo motivo che, per tutti gli eventuali approfondimenti sugli argomenti in esame (possibili scelte e, tra queste, le più convenienti), si consiglia di rivolgersi al nostro Patronato 50&PiùEnasco, che opera nella sede provinciale di Vicenza (Via Faccio, 38) e in tutte sedi mandamentali di Confcommercio. I nostri esperti assistono gratuitamente chi ha necessità di “vederci chiaro” sulla propria situazione previdenziale, per ottenere tutti i chiarimenti del caso e per la presentazione all’INPS delle relative domande on-line.
Tabella A
LA PENSIONE DI VECCHIAIA NEL 2017 e 2018 |
||
Lavoratori |
Età |
Contributi |
CON anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 |
||
Dipendenti privato (donne) |
65 anni e 7 mesi |
Almeno 20 anni (1)
|
Dipendenti privato (uomini) |
66 anni e 7 mesi |
|
Dipendenti pubblici (uomini e donne) |
66 anni e 7 mesi |
|
Autonome e gestione separata (donne)* |
66 anni e 1 mese |
|
Autonomi e gestione separata (uomini) |
66 anni e 7 mesi |
|
SENZA anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 |
||
Dipendenti privato (donne) |
65 anni e 7 mesi |
Almeno 20 anni (1) (2) |
Dipendenti privato (uomini) |
66 anni e 7 mesi |
|
Dipendenti pubblici (uomini e donne) |
66 anni e 7 mesi |
|
Autonome e gestione separata (donne)* |
66 anni e 1 mese |
|
Autonomi e gestione separata (uomini) |
66 anni e 7 mesi |
|
Tutti |
70 anni e 7 mesi |
Almeno 5 anni (3) e (4) |
(1) si valuta tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata. (2) a condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 644,12 euro mensili (1,5 volte l’importo dell’assegno sociale dell’anno2012, pari ad euro 429,41 mensili) (3) solo contribuzione “effettiva”, cioè solamente la contribuzione obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella figurativa (4) senza condizioni sull’importo della pensione * 66 anni e 7 mesi dal 2018 |
Tabella B
LA PENSIONE ANTICIPATA NEL 2017 e 2018 |
|||
Lavoratori CON anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 |
|||
Unico requisito contributivo |
|||
Uomini |
42 anni e 10 mesi (1) (2) |
||
Donne |
41 anni e 10 mesi(1) (2) |
||
(1) si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata. (2) La pensione è soggetta a penalizzazione se conseguita prima dei 62 anni di età |
|||
Lavoratori SENZA anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 |
|||
Prima possibilità: unico requisito contributivo |
|||
Uomini |
42 anni e 10 mesi (3) (4) (5) |
||
Donne |
41 anni e 10 mesi(3) (4) (5) |
||
(3) Si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata, esclusi i contributi volontari (4) I contributi da lavoro precedenti ai 18 anni di età sono moltiplicati per 1,5 (valgono una volta e mezzo) (5) La pensione NON è soggetta a penalizzazione in base all’età di conseguimento |
|||
Seconda possibilità: doppio requisito |
|||
Tutti (uomini e donne) |
Età: 63 anni e 7 mesi |
Contributi: 20 anni (6) (7) |
|
(6) Solo contribuzione “effettiva”, cioè soltanto la contribuzione obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella figurativa (7) A condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1.202,35 euro mensili (2,8 volte l’importo dell’assegno sociale dell’anno 2012, pari ad euro 429,41 mensilli) |
|||
Tabella C
I requisiti per l'opzione donna |
|||
|
Lavoratrici |
||
Dipendenti (privato) |
Dipendenti (pubblico) |
Autonome |
|
Requisiti |
|||
Età minima |
57 anni |
57 anni |
58 anni |
Contributi |
Almeno 35 anni |
Almeno 35 anni |
Almeno 35 anni |
Maturazione requisiti |
|||
Termine |
31 dicembre 2015 |
31 dicembre 2015 |
31 dicembre 2015 |
Requisito anagrafico di pensionamento |
|||
Età |
57 anni e 7 mesi |
57 anni e 7 mesi |
58 anni e 7 mesi |
Liquidazione della pensione |
|||
Effetto “Finestra” |
Dal 13mo mese successivo a quello di maturazione dei requisiti |
Dal giorno successivo a quello di maturazione dei requisiti + 12 mesi |
Dal 19mo mese successivo a quello di maturazione dei requisiti |
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.