Per una sanità che risponda appieno alle esigenze delle fasce più anziane della popolazione serve un’accelerazione su servizi come la medicina di gruppo integrata e l’ospedale di comunità. A sottolinearlo è il Cupla Veneto, il Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo, che conta in regione 300mila associati (di cui 40mila nel Vicentino) e 5milioni a livello nazionale. A conclusione del Consiglio che nei giorni scorsi si è tenuto a Vicenza, con i rappresentanti regionali e provinciali, ospiti della 50&Più – Confcommercio, il coordinatore del Cupla Veneto Benedetto Patuzzi ha fatto il punto della situazione focalizzando l’attenzione sullo stato di avanzamento della medicina di gruppo in Veneto, ovvero la possibilità che più medici di base si riuniscano in uno stesso studio, per garantire una serie di vantaggi agli assistiti tra cui una più ampia fascia di disponibilità oraria.
“Dal 2018 questa forma di assistenza dovrebbe essere una normalità sul territorio – afferma Benedetto Patuzzi – invece, da una nostra rilevazione, notiamo che c’è un grave ritardo nell’applicazione della norma, ad eccezione di alcuni casi virtuosi come nell’Ulss Alto Vicentino”. A bloccare la riforma sarebbero la mancanza di adeguate risorse economiche e qualche problema di gestione del personale, “ma noi pensiamo – continua Patuzzi - che tutto ciò vada superato, perché la medicina di gruppo, se ben applicata, può essere la chiave di volta per migliorare i servizi sul territorio”. Contemporaneamente il Cupla Veneto ritiene essenziale anche rendere operativi gli ospedali di comunità, strutture particolarmente utili per la lungodegenza; “anche in questo caso la loro attivazione capillare sarebbe un notevole beneficio per gli anziani e loro famiglie, ma a tutt’oggi non vediamo grandi passi avanti sulla loro istituzione - è il commento di Benedetto Patuzzi -. Per questo, nei prossimi giorni, il Cupla chiederà un incontro con l’assessore regionale Luca Coletto, nel quale vorremmo acquisire un quadro più preciso sullo stato di avanzamento della medicina di gruppo e degli ospedali di comunità”.
L’incontro sarà l’occasione anche per parlare dei Livelli Essenziali di Assistenza, recentemente riformati dal Ministero, sui quali però il Cupla Veneto nutre delle perplessità: “Le indicazioni che provengono da Roma prevedono un innalzamento dell’assistenza di base, a discapito però di alcune esenzioni. Insomma, la ‘coperta sembra sempre troppo corta’ e vogliamo capire come i L.E.A. verranno applicati in Veneto”, precisa il coordinatore Patuzzi.
Altro fronte aperto, di cui si è discusso durante il consiglio, quello del recente Progetto di Legge Veneto sull’invecchiamento attivo proposto dall’assessore al Sociale Manuela Lanzarin. Sul punto interviene il presidente regionale e provinciale di Vicenza della 50&Più Fiorenzo Marcato, che ha fatto gli “onori di casa” nella riunione del Cupla Veneto: “Come associazioni degli anziani del lavoro autonomo vogliamo dare il nostro contributo di idee e di forze – afferma – portando esperienze come quelle dello scambio intergenerazionale, ad esempio attraverso progetti di imprenditori in pensione che fanno da tutor ai giovani in fase di avvio delle attività, oppure con le numerose iniziative sul fronte culturale. I nostri anziani possono essere una risorsa in tanti ambiti, penso alla vigilanza nei musei o nelle biblioteche così come nei parchi: si tratta di istituzionalizzare il loro impiego; questa legge può essere lo strumento per farlo”.
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