L’invalidità civile è il riconoscimento di uno stato invalidante congenito o causato da particolari eventi, come infortuni, incidenti, malattie, interventi medici, eccetera.
A seconda del grado di inabilità accertata è possibile ottenere benefici economici e socio-sanitari, condizionati dall'età e, talvolta, dal reddito. Secondo la legge n.118/1971 sono invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni (ovvero infermità), congenite o acquisite, anche di carattere progressivo, che provocano un danno funzionale, cioè una limitazione o impedimento a svolgere normalmente le varie attività della vita quotidiana. Dalla categoria sono esclusi, invece, gli invalidi di guerra, del lavoro e di servizio.
Sono considerati invalidi anche i ciechi civili e i sordomuti, per i quali i benefici economici sono però disciplinati da leggi specifiche. Perché si possa parlare di invalidità allo stato di minorazione, al soggetto deve essere riconosciuto:
a) una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo, e una età compresa tra i 18 e i 65 anni;
b) difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie della età, sia per i minori di anni 18 che per gli ultra 65enni. Il riconoscimento dell’invalidità civile segue un iter sanitario e amministrativo che prevede diversi passaggi:
1) richiedere al medico di famiglia il certificato introduttivo;
2) il medico elabora il certificato in modalità telematica e lo trasmette all’Inps, consegnando al proprio assistito la stampa firmata e la ricevuta di trasmissione con il numero di certificato;
3) recarsi al Patronato (o procedere tramite i canali telematici Inps) con la ricevuta di trasmissione e il numero di certificato ricevuti dal medico. Il Patronato trasmette all’Inps la domanda amministrativa, ovvero la richiesta di visita medica, che si aggancia al protocollo assegnato al certificato precedentemente inoltrato dal medico;
4) attendere la convocazione da parte dell’Inps per l’accertamento delle patologie o menomazioni patite. In sede di visita medica è obbligatorio presentare una adeguata documentazione, comprensiva di referti clinici e diagnosi ospedaliera che dimostrino cause, concause e conseguenze della patologia; e le relazioni medico-legali che attestino il danno funzionale e quello psicologico reattivo alla patologia;
5) attendere il rilascio del verbale da parte dell’Inps indicante il grado di invalidità accertato e la norma per la quale eventualmente sono concessi benefici economici. Le successive fasi potranno essere concessoria o di opposizione:
In alternativa al ricorso giudiziario, è possibile procedere con l’aggravamento nel caso in cui le condizioni siano peggiorate rispetto alla visita precedente. In questo caso si tratta di una nuova domanda, e pertanto andrà riattivato tutto il percorso. Nella tabella che segue sono elencati i diritti e le prestazioni economiche, le esenzioni dai ticket, e altre agevolazioni, valutati sulla percentuale di invalidità accertata. In particolare:
Quali sono i tempi
Quali sono i tempi per la presentazione della domanda?
Una volta ottenuto il certificato medico introduttivo dal medico di famiglia, l’invio della domanda all’Inps deve avvenire entro 90 giorni, ovvero la validità dello stesso certificato medico. Superati i 90 giorni del rilascio, è necessario chiedere al medico un nuovo certificato introduttivo.
È importante quindi procedere all’invio della domanda entro i tempi previsti, tramite l’assistenza di un Patronato o autonomamente attraverso i canali telematici dell’Inps.
Per qualsiasi problematica attinente l’argomento trattato, o per altra questione di natura previdenziale, il Patronato 50&PiùEnasco offre in via del tutto gratuita la consulenza e l’assistenza necessaria.
Nel link a fondo pagina i diritti e le prestazioni dell'Invalidità Civile.
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