È in dirittura d’arrivo il decreto attuativo emesso dal ministro del Lavoro di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze (di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) che in sostanza determina un anno “bianco” contributivo per i lavoratori autonomi, come gli imprenditori del commercio, turismo e servizi, che hanno subito un forte calo di fatturato a causa della pandemia. Si tratta di uno sgravio sui contributi Inps fino ad un massimo di 3.000 euro di cui possono beneficiare coloro che hanno percepito, nel 2019, un reddito sotto i 50mila euro e le cui attività hanno subito, nel confronto tra 2020 e 2019, un calo di fatturato maggiore del 33%.
“E’ una notizia importante per le nostre imprese – è il commento di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza – perché dà finalmente applicazione a quanto aveva previsto la scorsa Legge di Bilancio, accogliendo le richieste di sgravi contributi avanzate con forza e costanza dalla Confcommercio. Quest’anno i lavoratori autonomi del commercio devono versare circa 3.800 euro di contributi minimi, oltre a quelli calcolati sul reddito dello scorso anno, e avere un “bonus” di 3 mila euro non è poco”. Ovviamente non è un vantaggio per tutti, ma Confcommercio calcola che ad averne i requisiti siano circa il 25% delle imprese vicentine del terziario, considerato che non possono essere agevolati i titolari di pensione diretta e coloro in possesso di redditi da lavoro dipendente.
Tutto bene dunque? Non proprio. Come spesso accade, le migliori intenzioni del legislatore si scontrano con i nodi della burocrazia ed in particolare con la tempistica di emanazione del decreto. Il problema lo spiega Paolo Maran, responsabile dei servizi fiscali di Confcommercio Vicenza: “I 3mila euro di esonero contributivo saranno operativi solo dopo aver presentato domanda entro il 31 luglio ed aver ricevuto il via libera dell’Inps, previo i controlli di rito. Ma i commercianti sono già chiamati a versare la prima rata dei contributi minimi Inps il 17 maggio: serviva una proroga che abbiamo sollecitato e non è ancora arrivata. È un controsenso chiedere ad imprese oggi in difficoltà un esborso economico impegnativo solo per i tempi della burocrazia”.
Burocrazia a parte, comunque, per i titolari di imprese del commercio, del turismo e dei servizi l’esonero contributivo è un aiuto importante: “È una boccata d’ossigeno sul fronte della liquidità – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca – in attesa dei provvedimenti più attesi che permetteranno a tutte le imprese, soprattutto quelle più penalizzate del turismo e della ristorazione, di tornare pienamente operativi nel rispetto dei protocolli di sicurezza”.
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