Ventisette anni al servizio del mondo del terziario di uno dei centri più importanti della nostra provincia, vale a dire Arzignano. Un periodo che ha consentito al presidente Stefano Bruttomesso di osservare i tanti cambiamenti che il tessu to sociale ed economico di quell’area ha vissuto: dal boom manifatturiero della concia e della meccanica, che ha trainato anche la crescita del commercio e dei servizi, alle nuove prospettive della green valley e di un complessivo ripensamento del territorio. In questo percorso, gli imprenditori del terziario di mercato di Arzignano hanno sempre avuto un punto di riferi mento costante in Stefano Bruttomesso ed è per questo che, nell’ultima assemblea, in tanti hanno vissuto con emozione l’annuncio che il presidente passa la mano, che ha deciso di fare un passo indietro e lasciare la guida dell’associazione.
Siamo al cambio della guardia. Quali le sue sensazioni?
“In questi momenti si vivono tanti sentimenti diversi e affiorano tanti ricordi, però ho almeno una certezza: quella di lasciare un’associazione più forte, in grado di affrontare i grandi mutamenti in atto nel migliore dei modi, vale a dire con capacità di analisi e grande spirito di servizio. D’altronde non possiamo nasconderci che fare Associazione oggi è molto impegnativo, perché bisogna sapersi confrontare con tanti enti, istituti, normative e non sempre si riesce a coniugare le esigenze di tutti”.
Anche lei di cambiamenti, in questi 27 anni, ne ha vissuti.
“Beh, certo, i casolini hanno lasciato spesso il posto alla grande distribuzione, come del resto è avvenuto in tutta la nostra provincia. Le tante battaglie che ci hanno visti impegnati su scala locale hanno però contribuito in modo determinante a preservare la vivacità del tessuto commerciale di Arzignano, che ha ancora la sua dorsale nei tanti esercizi della piccola e media distribuzione”.
Ce ne ricorda qualcuna?
“In tanti ricorderanno ancora le proteste, addirittura le serrate, quando le varie amministrazioni intendevano variare la viabilità, togliere parcheggi, chiudere il centro storico al traffico veicolare. Inevitabilmente non tutte le nostre proposte di modifica venivano accolte, però possiamo dire che molto è stato recepito dai nostri politici locali e ciò grazie ai nostri interventi sempre coadiuvati dagli operatori commerciali”.
Ci sono stati anche momenti difficili.
“Uno fra tutti il grande intervento di ristrutturazione del centro storico, che ha semiparalizzato gli affari dei negozi. Anche allora l’Associazione è sempre stata a fianco degli operatori, riuscendo a far adottare un piano di ristrutturazione e stralci, mitigando così i danni economici. A fine lavori, possiamo certamente confermarlo, ci siamo ritrovati con un vero centro commerciale all’aperto, invidiato da tutti i Comuni limitrofi. Unici nei, i parcheggi a ridosso del centro e l’entrata nella città, che fa ancora discutere”.
Merito dei lavori, certo, ma anche della lungimiranza dei commercianti, come da lei sottolineato nell’ultima assemblea.
“Certo, grande è anche il merito degli operatori del centro storico, che intelligentemente hanno investito e creduto nelle loro aziende e contemporaneamente hanno dato al centro l’immagine di polo commerciale e pulsante, punto di riferimento per tutto il mandamento”.
Ultima battaglia quella relativa all’insediamento di una grande struttura di vendita di 12mila metri quadri in via Chiampo.
“E’ una vittoria dei commercianti aver per ora bloccato questo progetto, ma la questione è tutt’altro che risolta e dunque si deve ancora vigilare. Purtroppo, anche in questo caso, il problema è quello di riuscire a dialoga re con le Amministrazioni in carica. Tante volte ci riusciamo, con chiarezza e lealtà di intenti, prospettando, con incontri seppure vivaci, le nostre motivazioni. Tutto questo, ovviamente, “non per simpatia di colore politico”, ma proprio per la disponibilità di uomini che si impegnano a capire i problemi. Altre volte, invece, incontriamo amministratori che con superficialità o poca conoscenza dei problemi si atteggiano a paladini del sapere e della verità, rifiutando ad ogni costo il contraddittorio. Anche in questi casi, però, non dobbiamo mai demordere nelle nostre rivendicazioni che, soprattutto per quanto riguarda l’urbanistica commerciale, non sono una semplice difesa “di bottega”, ma hanno motivazioni ben più profonde, che coinvolgono la vivibilità delle nostre città, dei nostri paesi”.
Di solito il tempo dei saluti è anche il tempo dei ringraziamenti. Lei chi si sente di ringraziare?
“Ritengo doveroso ringraziare, per la loro disponibilità, tutti i componenti dei Consigli che si sono succeduti in questi anni, perchè con spirito di altruismo hanno collaborato con l’associazione, magari togliendo ore del loro lavoro, per dedicarsi alla risoluzione dei problemi dei colleghi operatori. Ringrazio il segretario Attilio Brun, per la sua vivacità e prontezza nell’affrontare i problemi. Ma certo non posso non ringraziare anche Graziano Cogo, con cui, in tutti questi anni, ho avuto ed ho tutt’ora un rapporto molto collaborativo e di amicizia, e che ha sempre dimostrato un’alta capacità sindacale e morale, oltre che grande competenza tecnica”.
Lei lascia il testimone a Leonardo Opali, che è già stato il suo Vicepresidente.
“Persona di grande capacità imprenditoriale, che saprà certamente mettersi al servizio dell’associazione e dei suoi colleghi. Non è un compito facile il suo, proprio per la complessità del momento, ma alle spalle ha anche un’associazione provinciale forte, che è sempre stata un punto di riferimento imprescindibile nel nostro operare. Qui ad Arzignano, poi, il presidente Opali può contare su una bella squadra di persone competenti e con voglia di fare. Un binomio, questo, che porta sempre lontano”.
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