“E' la composizione di un puzzle iniziata da tempo, dall'immagine finale che si poteva facilmente immaginare ed i cui pezzi sono rappresentati da una moltitudine di fattori tutti concatenati tra loro: il trasferimento dell'attuale Eurobrico in una nuova area nel Comune di Cassola prospiciente a Bassano Expo, la necessità di riqualificare un'area degradata come quella rappresentata dall'ex Morassuti-Credito Cooperativo di Romano, l'assenza di un efficace strumento di pianificazione commerciale per le Grandi Strutture di vendita ed i Shopping Center e, da ultimo, l'impossibilità delle Amministrazioni di intervenire con strumenti coatti contro l'inerzia dei proprietari che abbandonano il patrimonio immobiliare ed urbanistico all'incuria più assoluta. Ed ecco che una nuova area direzionale e commerciale, da insediarsi nella principale via di accesso alla città del Ponte, prende forma”. Inizia così l’intervento di Alberto Borriero, presidente della Confcommercio di Bassano del Grappa, diffuso nei giorni scorsi alla stampa. Nodo del contendere: l'area Pengo.
“Il progetto porterà sicuramente un miglioramento paesaggistico rispetto alla situazione attuale – scrive Borriero -. ma, di fronte a simili interventi, le perplessità viabilistiche, di inquinamento dell'aria, di impatto socio-economico e, non da ultimo, di ulteriore desertificazione del centro storico, rimangono sempre tantissime.
Quello che auspichiamo è che, vista l'imponenza dell'opera, ci sia un confronto continuo tra residenti, categorie economiche, pubblica amministrazione e committenti (come previsto dal protocollo d’intesa sulla rigenerazione urbana Confcommercio-ANCI). L'unica cosa oggi certa è però solo la Delibera di Giunta Comunale n.40 del 14 febbraio”. Il presidente Borriero fa poi una riflessione sulle così dette “compensazioni” che arriveranno nelle casse del Comune.
“Gli oneri di urbanizzazione – scrive - saranno una boccata d’ossigeno per le casse comunali malconce e noi, che rappresentiamo il piccolo commercio di servizio e di prossimità, ci auguriamo che possano essere utilizzati per una promozione massiccia del territorio, per riportare una mostra di interesse nazionale al museo, per migliorare l’accessibilità al centro cittadino e per valorizzare la sua natura di Centro Storico Naturale”.
Infine, il presidente di Confcommercio Bassano avanza una domanda: “L'ultimo grande punto interrogativo è poi sempre il solito: abbiamo veramente bisogno di altre cubature commerciali ? Chi occuperà questi nuovi spazi? Forse realtà commerciali che trasferendosi non faranno altro che spostare il degrado altrove? Non si corre forse il rischio di risolvere una problematica, generandone altre a cascata, magari in Centro Storico dove sono già sin troppe le vetrine chiuse ?
Dopo tutte queste domande non ci resta che attendere. Attendere e sperare in un processo di rigenerazione urbana, partecipata, condivisa e sostenibile come chiediamo da sempre”.
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