“La misura è colma e la paura è che di fronte al ripetersi di questi fatti di cronaca, senza che si intervenga per evitare il dramma, cittadini e negozianti si sentano abbandonati al caso e decidano di badare da sé alla propria sicurezza. Insomma alla fine ci accorgiamo che invece di far rispettare la legge a questi criminali, sono i criminali che impongono a noi la legge dell’occhio per occhio, dente per dente ”. Nicola Piccolo, presidente della Sezione 6 Confcommercio, che rappresenta, tra le altre, anche le attività del commercio, turismo e servizi di corso SS. Felice e Fortunato, Viale Milano e Via Firenze, è amareggiato e preoccupato per la nuova ondata di violenza che interessa la zona. “Benissimo l’arrivo delle telecamere da noi più volte richieste, bene le ordinanze anti alcol – continua il presidente Piccolo – però qui non basta una presenza “virtuale” della giustizia, non basta sapere che siamo guardati da occhi elettronici. Vogliamo anche la presenza concreta e tangibile e soprattutto costante, di chi è preposto alla sicurezza. Questi delinquenti vanno presi e buttati in galera e se il giorno dopo sono fuori per un sistema giudiziario che non funziona, bisogna riprenderli e ributtarli in galera. Anche ogni giorno se serve”.
L’esasperazione dei cittadini e di chi ha attività commerciali porta infatti con sé anche un altro rischio: che la gente abbandoni la zona e le attività gettino la spugna trasferendosi altrove o chiudendo: “Vorrebbe dire – rincara il presidente della sezione 6 Confcommercio – lasciare campo libero a questa gentaglia, creare una città nella città, dove le persone oneste sono escluse per lasciare spazio ai facinorosi, che vivono di espedienti, o peggio, di crimini. Noi volevamo evitare tutto questo – conclude Nicola Piccolo -, quando abbiamo anche sostenuto le spese, come Associazione di Categoria, per consentire l’insediamento in viale Milano dell’ufficio sicurezza del Comune. Non l’abbiamo fatto per sentirci semplicemente dire dall’assessore Dario Rotondi che la strada per ripulire la zona non è facile né breve, questo lo sappiamo anche noi. L’abbiamo fatto perché chi è preposto trovi le soluzioni adeguate. A questo punto lo faccia subito, istituendo un presidio fisso in tutta la zona, come abbiamo chiesto da troppo tempo senza essere ascoltati. O dobbiamo aspettare che qui ci scappi il morto?”.
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